Sanità, Le Lampare denunciano: «Longo ha “copiaincollato” le decisioni di Scopelliti di 10 anni fa»
Il movimento politico, dopo l’incontro con il Commissario, ha evidenziato che quest’ultimo «non conosce il territorio ed è impreparato sui dati. Cosa aspetta a dimettersi?»
CATANZARO - «Ieri, a Roma, la bocciatura del piano anti-Covid redatto da Longo. Oggi, alla Cittadella, ci siamo ritrovati in un clima tutt'altro che sereno. La tensione si è avvertita da subito con l'atteggiamento del Commissario Longo che, posto di fronte ai pessimi risultati della campagna vaccinale che in questa Regione, all'oggi, è fallimentare, un fallimento dimostrato dai fatti e dalle centinaia di testimonianze raccolte in questi giorni e che riguardano non solo la provincia di Cosenza ma l'intero territorio regionale, il Commissario non ha trovato di meglio che negare le evidenze e inalberarsi senza nessun motivo».
È quanto si legge in un comunicato stampa del movimento politico Le Lampare BassoJonioCosentino che così continua: «A questo proposito abbiamo ricordato al Commissario che quelli che dovrebbero essere nervosi e che, invece, sono innanzitutto disperati sono i cittadini calabresi, da dieci anni senza diritto alla salute e ora costretti a subire la pandemia senza garanzie costituzionali, come quelle citate dall'Art. 32».
«Sugli ospedali chiusi – incalzano - e sulla questione del Vittorio Cosentino e sull'assenza dei posti letto e del pronto soccorso, il Commissario ha dimostrato di essere impreparato circa i dati, soprattutto quelli riferiti al bacino di utenza di riferimento. Quando abbiamo esposto, ad esempio, che il punto di primo intervento di Cariati ha già dei numeri di accesso per cui già per legge dovrebbe essere convertito in pronto soccorso o quando abbiamo riferito, appunto, quale sia la reale utenza, il Commissario ha risposto che per decreto Cariati è destinata a diventare Casa della salute».
«Quando abbiamo fatto notare – aggiungono - che il territorio di Cariati, come anche confermato in quel frangente dal dottore La Regina, sia un territorio disagiato, il Commissario ha asserito che farà di tutto per implementare "in caso" altri servizi. Non è forse a conoscenza, il Commissario, che secondo disposizioni governative, non solo è in condizioni di agire sulla rete ospedaliera superando la visione fallimentare di Scopelliti, ma che questo sia un suo principale compito!»
«Quando abbiamo aggiunto – continuano - che, dunque, ci sono tutti i criteri e che è necessaria una sua valutazione non solo della struttura, che ancora non conosce, ma anche di un intero territorio che allo stesso modo, evidentemente, non ha mai visto. Il nuovo Commissario ha rimpallato al governo, colpevole di non aver mandato i sub commissari. E il governo affida il "cambiamento" a l'ennesimo Commissario che non sa dove sia Cariati, Mirto, Pietrapaola, Calopezzati, Mandatoriccio, Scala Coeli, Campana, Bocchigliero, Longobucco, Torretta di Crucoli, Cirò Marina, Cirò Superiore, Torre Melissa, Strongoli. Un Commissario che non conosce il Basso Jonio Cosentino, l'Alto Crotonese e la Sila Greca e che finora ha solo copiaincollato le decisioni di Scopelliti di 10 anni fa, definite a posteriori fallimentari persino da chi le ha promosse ai tempi. Definite fallimentari anche da Longo questa mattina!».
«Nonostante Longo abbia il potere decretato per legge di cambiare la sanità in Calabria – spiegano -, nonostante abbia il potere di cancellare la dicitura "Casa della Salute" e attivare un Pronto soccorso e i posti letto inserendo Cariati nella rete per acuti, ci ritroviamo in una condizione in cui, lo ripetiamo ancora sbalorditi, dopo aver fatto notare al Commissario che bisognerebbe conoscere il territorio, che dovrebbe visitarlo, che dovrebbe visitare la struttura e valutare i dati e le disposizioni, ci ha risposto che: “se ancora non mi hanno dato i due subcommissari io non posso muovermi dove mi pare. Apriamo la Casa della salute, male che va incrementiamo il servizio”.»
«Perché avere un pronto soccorso e non morire sulla 106 SS, secondo il commissario Longo, è un incremento di servizio, "mal che vada". È chiaro che Longo non sia la persona adatta a ricoprire quel ruolo come è chiaro che il Governo Draghi e il Ministro Speranza debbano prendersi le proprie responsabilità e finirla, tutti, con questo becero ping pong. La Calabria non può morire così. Noi non ci fermeremo e ci impegneremo per una mobilitazione regionale. Il Presidio Continua. Se Longo non è in condizioni di agire, cosa aspetta a dimettersi?» concludono.
(fonte foto Corriere della Calabria)