Chisura scuole, la Lega difende le scelte di Spirlì: «Aveva ragione»
«Sono trascorsi circa 10 giorni dalla riapertura delle scuole, a seguito di ordinanza del Tar Calabria, e la pandemia è fortemente aumentata creando timori, paure e sconcerto»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Sono trascorsi circa 10 giorni dalla riapertura delle scuole, a seguito di ordinanza del Tar Calabria, e la pandemia è fortemente aumentata creando timori, paure e sconcerto».
La scirve la Lega Calabria difendendo la scelta del presidente facente funzione Nino Spirlì che nelle settimane scorse aveva deciso di chiudere le scuole. Scelta, poi, rigettata da Tribunale amministrativo.
«In alcuni giorni - scrivono - si è anche superato il numero di oltre 400 positivi, quota mai raggiunta in Calabria, e il virus sta colpendo anche molti giovani. Cosa che, nel passato, non è mai accaduto. È di oggi la notizia di una situazione di estrema emergenza a Cosenza dove è caccia ai posti letto e diversi pazienti sono stati trasferiti a Catanzaro. Nel mentre a Corigliano-Rossano ed a Crotone vi è una situazione estremamente difficile, con molti contagi tra i minori. Tanto che -precisano - molti sindaci cominciano a chiudere autonomamente le scuole per evitare il contagio».
E avvertono: «ancora non siamo nel momento di massima espansione del Covid!» «Questo - aggiungono -dovrebbe raggiungere il picco massimo nelle prime due settimane di aprile. I fatti ci dicono che aveva ragione il presidente Spirlì a chiudere le scuole per evitare quello che sta accadendo. Forse a volte è meglio guardare all'interesse generale piuttosto che a quello particolare e personale. Le scuole dovranno essere chiuse non tanto per l'espansione del contagio, quanto per la situazione estremamente difficile degli ospedali che non riusciranno mai a dare delle risposte adeguate in caso di aumento dei ricoverati, specialmente se necessitano di terapie intensive».
L'auspicio della Lega Calabria, allora, è che «si possa arginare questo aumento incontrollato del coronavirus con le misure che verranno prese immediatamente e, comunque, che non ci siano ancora degli irresponsabili che mettano a rischio la salute dell'intera comunità calabrese».