Campagna sperimentale per la pesca alla sardella, arriva il plauso di Abate (M5S)
La Senatrice: «Una eccellenza gastronomica locale penalizzata dalla normativa europea. Eliminare questo gap è stato uno dei primi obiettivi»
ROMA - «Esprimo soddisfazione per l’avvio della manifestazione d’interesse propedeutica al via della campagna sperimentale della pesca della sardella nelle aree dello Ionio e del Tirreno. Arriva a coronamento, finalmente, un lavoro iniziato due anni fa e frutto dell’interlocuzione sia con l’Unione Europea, sia con gli uffici del Ministero dell’Agricoltura deputati, i quali erano stati investiti della questione».
È quanto dichiara la senatrice Rosa Silvana abate del Movimento 5 Stelle che aggiunge: «Al dicastero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in particolare, avevo chiesto che venisse approfondita e vagliata in tempi rapidi la possibilità di avviare ulteriori campagne di pesca sperimentale riguardanti anche il novellame di sardina (Sardina pilchardus, comunemente nota in Calabria come “Sardella”) ed altre specie ittiche».
«Si tratta di un atto fondamentale per le marinerie calabresi - aggiunge - perché la produzione della “Sardella”, una delle eccellenze gastronomiche locali, rappresentava in passato un elemento fondamentale per il loro sostentamento economico e presto potrebbe tornare ad esserlo. È questo il mio auspicio. Le problematiche della pesca e dei pescatori, infatti, costituiscono una priorità nella mia agenda politica».
«Ora, dunque, - continua - al via la manifestazione di interesse in Calabria: per ognuna delle due aree (Tirreno meridionale e Ionio occidentale) si procederà alla selezione di un numero non superiore a 6 unità da pesca commerciale, da individuare tra quelle che risultavano essere in possesso di una regolare autorizzazione di pesca del novellame di sardina rilasciata dal Ministero durante le ultime stagioni di pesca, prima dell’entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo n. 1967/2006)».
«La campagna di pesca sperimentale che ne seguirà, e durerà due mesi, è finalizzata – precisa la senatrice - a raccogliere dati scientifici da utilizzare per la redazione dei Piani di gestione nazionali, i quali consentirebbero, in modo regolamentato, tipologie di pesca che altrimenti ricadrebbero in divieti stabiliti dalla normativa europea e che molto hanno penalizzato la produzione locale».
«Eliminare questo gap è stato, sin dall’inizio, uno dei primi obiettivi che ci siamo posti come M5S e che stiamo riuscendo a realizzare in settori strategici della pesca e dell’agricoltura» conclude Abate.