Da dove nasce la tradizione del pesce d'aprile, fra leggende, teorie e cambiamenti di calendario
E sarà di nuovo pesce d’aprile… Il primo aprile di quest’anno è alle porte e di soprese, forse di colpi bassi e anche di novità che possono sembrare uno scherzo ma che alla fine saranno una incredibile realtà, ce ne saranno. E come se ce ne saranno. Il pesce d’aprile è una delle burlate assolute che tutti danno e tutti ricevono. Senza colpo ferire e senza che se ne abbia a male. È tradizione! Sì, ma da dove nasce? Perché l’1 Aprile “c’è l’usanza” di prendere per i fondelli e anche – alle volte – pesantemente? In ambito, ad esempio, fu clamorosa la notizia che già nel lontano 1905 diede il giornale tedesco
Berlineer Tageblatt pubblicando una storia, del tutto inventata, secondo cui tutto l’oro e l’argento del ministero del Tesoro statunitense era stato rubato in una rapina orchestrata da alcuni milionari americani. La bufala si ingigantì quando diversi altri giornali la credettero vera, ripubblicandola senza esitazioni. Ovviamente era una bufala, attendibile ma pur sempre una grande bufala! Nel rispetto delle migliori tradizioni e leggende, anche l
e origini del pesce d'aprile non sono certe, anche se sono state proposte diverse teorie. Prima dell'adozione del
calendario Gregoriano, nel 1582, o sarebbe meglio dire del calendario del cirotano Aloisio Lilio (perché fu lui ad “inventarlo” e l’allora Papa Gregorio XIII a metterci il sigillo),
il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo (la vecchia data dell'equinozio di primavera) e il 1 aprile. Una delle ipotesi più accreditate – ci ricorda la celebre rivista scientifica Focus - vuole dunque che, a seguito del cambiamento di calendario, non tutti si abituarono alla modifica e vennero quindi additati come gli
“sciocchi d'aprile”. Da qui l'origine burlesca dell'1 aprile diventata la festa del “no sense”. Ma che c’entra il pesce? Perché
i pesci abboccano facilmente all’amo. Come le vittime delle burle “abboccano” facilmente alla presa in giro. Va detto però che a volte è veramente difficile non cascarci: anche perché la fantasia non ha limiti e le burle, come quella citata prima del Berlineer Tageblatt,
nemmeno... possono passare dalle aule di scuole, dai parchi gioco dalla televisione, dai siti web e, come dicevamo, anche dai giornali. Dunque, attenti al Pesce d’Aprile