'Ndrangheta: maxi blitz della polizia a Reggio Calabria, 12 arresti
Diversi i capi d'accusa: dall'associazione mafiosa all'estorsione, dalla corruzione all'incendio aggravato dal metodo e dall'agevolazione mafiosa
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Vasta operazione della polizia di Stato, in corso dalle prime ore di questa mattina è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, finalizzata all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere e una agli arresti domiciliari) emesse nei confronti di presunti elementi di vertice, luogotenenti e affiliati alle cosche della 'ndrangheta Serraino e Libri operanti nella città di Reggio Calabria. Accusati di associazione mafiosa e, a vario titolo, di estorsione, intestazione fittizia di beni, danneggiamento, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, illecita concorrenza con violenza o minaccia, incendio, aggravati dalla circostanza del metodo e dell'agevolazione mafiosa. Nelle fasi esecutive dell'operazione sono stati impiegati circa 100 agenti della polizia. La squadra mobile assieme agli uomini dei reparti Prevenzione Crimine stanno eseguendo, nell'ambito della stessa operazione, anche numerose perquisizioni e il sequestro di alcuni esercizi commerciali. Dall’inchiesta è emerso che il vertice della cosca Serraino sia attualmente rappresentato da Maurizio Cortese, genero di Paolo Pitasi, uomo di fiducia di Francesco Serraino, il "boss della montagna", assassinato durante la seconda guerra di ‘ndrangheta. Quella diretta da Cortese, che dal carcere riusciva a gestire affari illeciti con la moglie, Stefania Pitaro, è una consorteria strutturata della ‘ndrangheta unitaria, che trova la sua forza anche nei legami con esponenti di altre potenti cosche di Reggio Calabria. Strettissimo il legame anche con i capi storici della cosca Labate (i "Ti Mangiu") egemone nei quartieri cittadini di Gebbione e Sbarre. Stretti rapporti anche con la cosca Libri di Cannavò su questioni di territorialità. Stabili invece le relazioni con la potente cosca De Stefano-Tegano e in particolare con Gino Molinetti, storico esponente del clan di Archi - recentemente arrestato nell’ambito dell’operazione Malefix. Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, i poliziotti della Squadra Mobile del capoluogo reggino, hanno arrestato elementi di vertice della cosca Serraino e Libri. Fra essi figurano Maurizio Cortese boss di San Sperato; il suocero Paolo Pitasi, già principale collaboratore di Francesco Serraino, noto come il "boss della montagna", assassinato durante la seconda guerra di ‘Ndrangheta; Domenico Sconti genero del predetto Francesco Serraino; Sebastiano Morabito elemento di vertice della cosca Libri nella frazione Gallina. Arrestata anche Stefania Pitasi, moglie di Maurizio Cortese e figlia di Paolo Pitasi. Le indagini sono state condotte con il ricorso alle intercettazioni grazie alle quali è stato possibile individuare le dinamiche criminali, segnatamente quelle di carattere estorsivo, che hanno determinato il graduale rafforzamento della cosca Serraino e in particolare dell’articolazione di San Sperato diretta da Maurizio Cortese. Determinanti anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di Giustizia. Per approfondimenti si rimanda: https://www.corrieredellacalabria.it/regione/reggio-calabria/item/252786-ndrangheta-operazione-della-polizia-a-reggio-12-arresti/
di Francesca Russo