Lo stemma araldico di un municipio, di una famiglia o casato nobiliare, rappresenta l’identità propria in cui si concentrano storia e tradizione. Un patrimonio genetico fatto di simboli che spesso si ripetono anche sui portali dei palazzi nobiliari, sui gioielli e nei sigilli. Anche nel mondo sacro delle diocesi cattoliche uno stemma è simbolo di identità ed ogni vescovo sceglie ed elegge come suo segno distintivo qualcosa che lo rappresenti. L’
Arcidiocesi di Rossano - Cariati tra una settimana accoglierà il suo rappresentante più illustre
Monsignor Giuseppe Satriano, il quale nella storica sede di
Rossano giunge con il suo
stemma. E monsignor Satriano sa che ciò che colpisce del suo simbolo è il colore predominante dell’interno dello stemma: il blu chiaro tendente all’azzurro di un cielo che si estende fino a fondersi con il mare stilizzato con delle ondine bianche. È nel mare e nelle sue profondità che risiede il vero significato cristiano: Cristo naviga con il suo essere la vastità del male, sul quale però la cristianità può spiegare le vele della riconciliazione con l’umanità. La scelta del mare è anche una sorta di unione geografica delle due città quella di provenienza e quella dove giungerà: città marina Brindisi, città marina Rossano. La croce con incastonate gemme preziose è posta al centro e racchiude in sé il dolore e la speranza. La preziosità del simbolo indica la forza del messaggio di Cristo che si è fatto spirito per portare salvezza eterna all’umanità, nel buio delle brutture umane illuminate dalla Resurrezione. In alto sulla sinistra della croce brilla la stella bianca e splendente ad otto punte che simboleggia la Madre di Cristo, che è Guida e Conduttrice per le anime che senza la sua luce vagano senza meta. Lo stemma vescovile è sormontato in alto dal galero, il largo cappello dal colore verde rappresentativo della carica ecclesiale che si ricopre. Gli arcivescovi e i vescovi hanno il colore verde (rosso i cardinali, nero i presbiteri, porpora i monsignori,
ndr), così come verdi sono le nappine che scendono snodandosi ed intrecciandosi lungo lo scudo. Ogni nappina ha il suo posto prescelto in base alla carica (Cappellani e patriarchi hanno cordoni e nappine del color oro,
ndr). Lo stemma di Monsignor Satriano ha 10 nappe verdi, partendo da una, a seguire due, poi tre ed infine quattro per lato. A fare da cornice conclusiva è il nastro su cui la frase, estratta dal Salmo 89 (88) “Misericordias Domini Cantabo”- Canterò la Misericordia del Signore, resta impressa e spiega il volere del nostro Vescovo di una scelta precisa, che lo accompagnerà nel segno della Misericordia e della magnificenza della bontà del linguaggio di Cristo, attraverso la Guida spirituale di Maria.
s. t.