di LUCA LATELLA Modello Civita. Si, perchè di un vero e proprio modello di turismo sostenibile si tratta. Eletto da poco come il borgo più bello d’Italia, a strapiombo sulle gole del Raganello, rappresenta un vero e proprio portale di accesso al Parco del Pollino. Fondata da comunità arbëreshë, rappresenta il modello di come e quanto funzioni questo esempio turistico unico. «Puntiamo sul turismo sostenibile perché amiamo la bellezza dei nostri luoghi» ci confida
Antonella Vincenzi, imprenditrice nel proprio B&B “La magara”, consigliere comunale con delega al Turismo, nel raccontare il segreto di un successo tutto in crescendo. Da circa dieci anni, la maggiore attività di promozione è il passaparola. «Ma da poco – prosegue – abbiamo stretto una partnership con un tour operator di Boston che si occupa di turismo di nicchia. Ogni due settimane arrivano a Civita una ventina di americani ai quali facciamo scoprire le bellezze ed i sapori della nostra terra.
Proponiamo la gola del Raganello, è vero, ma anche la ricotta appena prodotta dal pastore o le tessiture in oro del secolo scorso, dote ereditata e custodita in un antico baule, insieme a tutto ciò che la nostra terra ci regala. Al turista, che coccoliamo ospitandolo nelle nostre case adibite a B&B e curate nei più piccoli particolari proprio perché ci viviamo anche noi tutto l’anno, facciamo vivere una natura sostenibile anche quella più estrema, con trekking e arrampicata. E poi c’è chi sta venendo qui ad investire, comprando casa. Certo, in tutto questo è fondamentale la sinergia fra Amministrazione comunale, consorzio e Pro Loco». Il turista, dunque, è coccolato, accompagnato, preso per la gola. Il food autentico, infatti, è una delle principali attrattive perché al visitatore vengono riproposti profumi e sapori sopiti nel tempo come la crostata della nonna appena sfornata la mattina o le ricette tramandate di generazione in generazione. Fast food e confezionato sono banditi. Da anni, oramai, a Civita giungono olandesi, tedeschi, ma anche romani, milanesi e toscani. «Per realizzare quanto stiamo facendo a Civita, ci vuole anche un pizzico di follia. Solo se si ha un’identità territoriale, oggi, si è qualcuno e solo se si punta sulla bellezza ci salveremo». Antonella Vincenzi proporrà a l’Expo di Milano una App per cellulari che servirà per mettere in rete le proposte dei comuni dell’area Pollino. Chi viene da noi – dice ancora – ha la possibilità anche di vedere e provare a fare il pane a Cerchiara, visitare la necropoli di Francavilla, arrampicarsi sulle montagne o provare la liquirizia a Rossano. Insomma, Civita rappresenta uno di quegli esempi per fare rete e creare indotto nel territorio. Investendo su quello che già si ha, sul proprio patrimonio identitario, non soltanto si attraggono turisti tutto l’anno, ma si preservano e valorizzano i territori. E si fa girare l’economia. Senza doversi inventarsi nulla di quello che già non c’è, il turismo sostenibile funziona.