Maurizio Silenzi Viselli: "Il ponte sullo stretto sarà addebitato in bolletta"
Finalmente il governo ha preso di petto il problema dell'evasione fiscale. Il canone Rai sarà messo nella bolletta dell'Enel. E, finalmente, a chi non paga il canone, gli staccheranno la luce. Saranno giustamente colpiti anche quegli sciagurati che non hanno la televisione: se non pagano zac! Del resto a cosa gli servirebbe la corrente elettrica non avendo l'apparecchio tv? L'idea governativa, considerata un uovo di Colombo, sembrerebbe, da voci di corridoio di Palazzo Chigi, applicabile anche ad altre tasse. L'IVA ad esempio. Si sta ragionando: perché aspettare che qualcuno, producendo qualcosa, aggiunga il prezzo dell'IVA, per poi incassarla e farla tornare allo Stato? Procedura farraginosa. Tanto varrebbe mettere in bolletta l'ammontare, calcolato sul Pil, ripartito per tutti i cittadini. Fine dell'evasione dell'IVA. In questo caso l'addebito verrebbe fatto sulla bolletta del gas, tanto, in caso di distacco, il moroso, essendo uno dei milioni di poveri, non avrebbe comunque niente da cucinare. E così via per altri balzelli. Tutto in bolletta. Altri, al di fuori del Palazzo, vorrebbero applicare la stessa geniale logica. Il debito pubblico, ad esempio. Perché aspettare, invano, che il governo inizi a pagare i 2.199.000.000.000 di euro? L'intero importo, che si è formato grazie (si fa per dire) al mancato incasso delle coperture previste dalle leggi di spesa, potrebbe essere ripartito nella bolletta elettrica di tutti quei parlamentari che quelle spese hanno votato. L'ingegnoso stratagemma, qualcuno ha fatto notare, potrebbe funzionare anche per evitare il pericolo di una nuova crescita del debito pubblico. Si è fatto un esempio: Il ponte sullo Stretto. Costosa grande opera riproposta dal NCD. Basterà addebitarne l'importo, ripartito in comode rate, nella bolletta di tutti i componenti e sostenitori del partito: pensate alla soddisfazione di tutti questi strateghi urbanisti quando potranno sognare i loro pronipoti, nel 2170, scorrazzare felici su e giù per quello che sentiranno come il "loro" ponte (di cui ancora pagheranno le comode rate). C'è una possibile applicazione anche per il problema degli enti "inutili". Va da sé che, se inutili oggi, tali sono sempre stati. Quindi essendo, pare, difficile chiuderli, basterà addebitarne i costi correnti sulle bollette di chi ha votato la loro nascita. Anche il nostro Premier potrebbe usufruire di questa brillante idea. Il debito che contrarrà (175 milioni di euro) per il suo nuovo super aereo presidenziale A340 (quadrigetto finalmente analogo per classe e potenza all'Air Force One di Obama), debito che verrà assunto in assenza di disponibilità statali, potrebbe essere ripartito, assieme alle spese di gestione, in comode rate mensili nella bolletta elettrica dei fruitori del mezzo (Premier, Ministri e corte dei miracoli). La nuova strategia fiscale potrebbe anche mettere fine alla polemica sull'acquisto per 13 miliardi dei nuovi caccia F35. Basterà ripartire la spesa sulle bollette elettriche dei nemici dell'Italia, la cui perversa aggressività è stata alla forzata base dell'acquisto. Qualcuno potrebbe obiettare che così facendo rischieremmo di far scendere le tenebre sulla Nazione. Ma perché, ora, qualcuno intravede una luce da qualche parte? #staiserenaItalia
Maurizio Silenzi Viselli