Le Tavole del Codex Purpureus Rossanensis dell’orafo Domenico Tordo a Sua Santità Papa Francesco. La riproduzione unica a sbalzo su lastra d’argento e dipinta a mano è stata commissionata e donata al Santo Padre dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati S.E. Mons. Giuseppe Satriano nel corso dell’udienza in Santa Marta (Città del Vaticano) dello scorso venerdì 14 novembre 2014. L’opera riproduce l’Ultima cena e la Lavanda dei piedi nella quinta miniatura del prezioso evangelario del VI secolo custodito dalla Diocesi, tra i monumenti viventi più importanti dell’intero patrimonio artistico d’Italia e d’Europa, candidato per il Memory of the Word dell’Unesco. Un’altra creazione griffata dal
giovane maestro orafo crosiota arriva, dunque, nella mani di
Papa Bergoglio. La seconda dopo quello consegnata dal Responsabile
dell’Unità di cure Palliative e Terapia del Dolore dell’Hospice di Cassano Jonio,
Dr. Francesco Nigro Imperiale, in occasione della visita pontificia nella Sibaritide dello scorso 21 giugno 2014. Questa volta – dice
Domenico Tordo – c’è stata un’emozione ed una trepidazione maggiore. Innanzitutto perché mi è stata commissionata personalmente
dall’Arcivescovo Satriano, al quale porgo i miei più
sentiti ringraziamenti e la mia personale riconoscenza per avermi dato la possibilità di
riprodurre una delle tavole più belle ed emblematiche del Codex Purpureus Rossanensis. E poi perché ritengo, questo
atto di stima e fiducia del nostro Padre arcivescovo, un
gesto gratificante per la mia giovane ma spero promettente carriera. Del resto – continua il
maestro orafo, autore di numerose collezioni e opere uniche – non capita tutti i giorni di essere
autorizzati e incaricati alla creazione di un’opera, qual è appunto la riproduzione del Codex, il cui
destinatario è addirittura il Papa! Ne sono orgoglioso e sono sicuro che quello che reputo
un riconoscimento a tutti gli effetti, infonderà ancora maggiori stimoli a lavorare e a impegnarmi sempre di più, non solo per la mia personale progressione, ma per il riscatto della mia amata terra di Calabria. La
lastra d’argento di 925millesimi 18 per 24 centimetri è stata lavorata con la particolare
tecnica dello sbalzo e decorazione a colori a mano. Raffigura la
quinta tavola del Codice Purpureo di Rossano nelle
miniature dell’Ultima cena e della lavanda dei Piedi. Cristo e i dodici apostoli sono disposti attorno ad una tavola semicircolare, al centro della quale si distingue una coppa d'oro. Il sesto apostolo da sinistra vi intinge il pane, mentre Cristo alza la mano come se volesse parlare. La miniatura illustra l'azione descritta da Marco, 26- 23: "Colui che intinge la mano nel piatto con me, mi tradirà". Pietro è identificato nella prima figura a destra, mentre Andrea è il terzo a sinistra. L’episodio è commentato dal versetto riportato in alto, in greco, "In verità vi dico che uno di voi mi tradirà" (Marco, 26 -21). Nella scena di destra, è proposta la lavanda dei piedi, nel momento in cui Cristo si china a lavare i piedi a Pietro; il versetto greco riportato recita:"Egli (Pietro) gli dice: tu non laverai i miei piedi." (Giovanni 13, 8).