La risposta della Calabria al raddoppio di Suez
Porgo ai lettori una notizia (vera lo giuro) dell'ultim'ora. Non si è fatta aspettare la risposta della Calabria al raddoppio del canale di Suez. Un comitato, composto proprio per la bisogna, ha elaborato un sofisticato progetto per trasformare in isola la parte meridionale della regione. La "Grande Opera" (ormai in Calabria si fanno solo queste), consiste nello scavare un canale navigabile dal golfo di Squillace al Tirreno. L'opera permetterebbe di far risparmiare tempo di navigazione alle ormai innumerevoli navi che fanno incessantemente la spola da Genova a Trieste. Il costo, hanno calcolato i progettisti, sarebbe veramente irrisorio (tenuto conto anche dei vantaggi): circa 9 miliardi di euro. Preparate le carte hanno telefonato al Presidente Oliverio per un appuntamento finalizzato ad esporgli la questione. Il Presidente, ha subito rimandato tutti i suoi pressanti impegni, lasciando in agenda soltanto la sua immancabile presenza alla sagra della patata, e si è messo a disposizione per ascoltare l'interessante relazione. Ricordando il passaggio da quelle parti di Garibaldi, "Eroe dei due mondi", si è voluto battezzare l'opera "Canale dei due mari". A coronamento delle due testate dell'istmo è prevista, hanno spiegato all'attentissimo Presidente, la fondazione di due città: Neotassopolis e Neoeliopolis. Corre voce che un noto imprenditore americano (pare lo stesso che ha proposto, sempre ad Oliverio, una fabbrica di macchine in plastica), si sia messo a disposizione, nell'eventualità, a fondarne una terza a metà canale: Paperopolis. Il progetto è sceso anche in più minuti particolari: grattacieli (come farne a meno?), campi da golf (un urraah dai Calabresi annoiati), e, manco a dirlo, pareti del canale tappezzate in variopinti pannelli solari. Per evitare la deriva verso l'Africa della parte meridionale della Calabria, si sono previste pesanti catene di ancoraggio alla terraferma (l'Isis si stava già leccando i baffi). Per il traffico tra le due rive, volendo evitare i costosissimi e non sostenibili, da un punto di vista ambientale, altissimi ponti sospesi, si è progettata la messa in opera di gigantesche catapulte, sul modello dell'antica Roma, che proietteranno auto, passeggeri e merci, da una sponda all'altra. Ora, dopo l'interesse vivissimo espresso dal Presidente (sempre sensibilissimo, come anche la giunta di Alto Spessore, alle "Grandi Opere"), il comitato fisserà un appuntamento col Ministro Delrio, e, in caso di scontato assenso, la "Grande Opera" potrà essere realizzata (si è già formata l'Associazione "Basta periplo della Calabria!"). Panama, arrossisci! Suez, vatti a nascondere! Maurizio Silenzi Viselli