Il presidente dell’associazione Basta vittime sulla Statale 106, Fabio Pugliese, smonta gli entusiasmi di Governo e sindacati
di Marco Lefosse «
A voler essere ottimisti possiamo serenamente affermare che per vedere l’inizio dei lavori del nuovo tracciato del terzo megalotto della statale 106 ci vorrà ottobre/novembre». È quanto ha detto con fermezza il presidente dell’associazione
Basta Vittime sulla Statale 106, Fabio Pugliese, nel corso di una conferenza stampa, moderata dal giornalista Luca Latella, convocata ad hoc sull’argomento e che si è tenuta nei locali dell’hotel Scigliano allo scalo di Rossano. Pugliese,
con carte alle mano e dati snocciolati attraverso delle slide, ha tracciato quello che è il percorso che divide ancora «la realtà progettuale da quelli che poi sono i fatti». «Ci sono tanti passaggi – ha detto
Pugliese – che ancora devono essere completati e volendo essere ottimisti (e per ottimisti significa che ogni passaggio non deve registrare nessun intoppo tra i diversi attori che stanno all’interno del progetto,
ndr) non vedremo l’inizio dei lavori prima del prossimo autunno». Insomma, gli annunci trionfalistici di ministri, viceministri e sindacati sono belli che smorzati. E quali sono questi passaggi focali prima che si vedi la ruspa spianare il primo metro di strada? Eccoli: il
Piano di utilizzo delle terre, inviato da Anas e Gruppo FS il 30 novembre scorso, che i Ministeri dei Trasporti, Beni Culturali e Ambiente dovranno approvare entro 90 giorni; la pubblicazione per 60 giorni delle
dichiarazioni sull’immissione dei terreni (affissi il 15 dicembre); la c
onclusione delle verifiche di ottemperanza sul progetto esecutivo (avvenuta il 31 gennaio scorso). Queste sono le cose, più o meno, fatte. Poi c’è tutto l’iter a seguire. Che non è per nulla semplice. «L’Anas, infatti – ha spiegato Pugliese – verificati tutti gli adempimenti del contraente generale,
potrà procedere all’approvazione del Progetto esecutivo nel proprio Consiglio di amministrazione entro 240 giorni a partire dal 31 gennaio (data in cui si è conclusa la verifica di ottemperanza sul progetto esecutivo). Subito dopo l’approvazione del Cda – ha aggiunto il presidente di Basta vittime sulla Statale 106 – si potrà procedere con la consegna dei lavori (i cui tempi previsti sono definiti in base allo stato dei lavori preordinati alla consegna dei lavori). Una volta consegnati i lavori sarà avviata la cantierizzazione». Ma la cantierizzazione, precisa Pugliese, non significa inizio dei lavori: «Perché le fasi preliminari, quelli della
creazione delle piste e dei campi base, non è per nulla una cosa semplice e scontata». Sulla creazione dei campi base, poi,
c’è un disciplinare rigidissimo pieno di regolamenti e precetti.
E poi c’è il nodo tutto politico. «Fondamentale – ha scandito Pugliese – per l’inizio dei lavori e per non avere intoppi sull’iter di inizio lavori sarà la tenuta del Governo. Poi bisognerà capire quali sono le intenzioni della politica dal momento che tutti hanno smesso di parlare dei protocolli di legalità». «
Sia chiaro in testa a tutti: noi non solo volgiamo la strada subito, ma la vogliamo anche buona, senza il pericolo che domani venga giù tutto». Un monito, questo lanciato da Pugliese, raccolto subito dai rappresentanti istituzionali presenti in sala, a partire dai sindaci di Cassano Jonio
Gianni Papasso e di Cerchiara di Calabria
Antonio Carlomagno, per finire al neo consigliere regionale
Giuseppe Graziano. Che, ha rilanciato un messaggio chiaro e forte: «Le istituzioni – ha detto Graziano –
devono farsi garanti di trasparenza e legalità nell’iter dei lavori. Bisognerà stare attenti, ad esempio, al giro dei subappalti e a quella che è la procedura di reclutamento di ditte e lavoratori.
Dobbiamo chiedere e pretendere che i soldi di quest’opera rimangano in Calabria e non vadano altrove. Servono i protocolli di legalità – ha concluso Graziano – ma serve che questi protocolli siano chiari e soprattutto che vengano rispettati.
E le istituzioni, in questo, devono giocare un ruolo fondamentale». E poi,
c’è la grande questione del raddoppio della Sibari-Corigliano-Rossano-Crotone: la grande vertenza dei megalotti 8 e 9. Ci sono in bilico
quasi 800 milioni di euro destinati a questa tratta, ma solo per realizzare rotonde e cunette. La proposta, quella di Basta Vittime, è forte oltre che giusta e condivisibile:
destinare parte di questi soldi alla realizzazione di una tangenziale veloce che colleghi il nuovo raddoppio di Sibari alla terza Città della Calabria. «Una soluzione valida - ha detto Pugliese – per mettere in sicurezza quel tratto di statale che al momento è tra i più pericolosi e mortali dell’intera 106».