Incompiute, l'europarlamentare Sofo interroga il commissario ai trasporti sulla Sibari-Sila
L'esponente leghista striglia la Von Der Leyer: «Se si parla di rilancio economico l'Europa non può lasciare opere strategiche a metà»
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La questione della grande incompiuta Sibari-Sila arriva sui tavoli della Commissione europea. Chi l'avrebbe mai detto che in periodo di pandemia e crisi mondiale nientemeno che Ursula Von Der Layen si sarebbe dovuta occupare anche di quella strada, iniziata e mai ultimata, che ha sfregiato le pendici ioniche della Sila e diviso a metà i paesi della storica colonia italoalbanese. Non solo Sibari-Sila ma anche la strada del Medio Savuto e la Bovalino-Bagnara sono arrivate all'attenzione del governo europeo grazie ad un'interrogazione dell'europarlamentare leghista Vincenzo Sofo. Ma davvero, chi l'avrebbe mai detto?! Eppure è così.
«Oggi - scrive Sofo - ho presentato un’interrogazione al commissario europeo ai trasporti per chiedere un’intervento per la realizzazione delle opere infrastrutturali fondamentali in Calabria come la SS 106, la Bovalino-Bagnara, la strada del Medio Savuto, la Sibari Silana e altre. Non si può pensare infatti di sviluppare dei territori finché non gli si danno neanche delle strade per potersi muovere.”
Così ha spiegato la sua nuova iniziativa parlamentare l’eurodeputato leghista Vincenzo Sofo, che ha proseguito parlando delle opere evidenziate al commissario europeo ai trasporti: «La Calabria - ha precisato - così come tutto il Sud, ha tantissime opere di importanza strategica che spesso vedono il coinvolgimento economico della stessa UE e che sono indispensabili per collegare le aree interne e permettere loro di vivere, di spostarsi, di lavorare, di commerciare. Visto che la Von Der Leyen è la prima a parlare di piano di rilancio economico dell’Europa - ha concluso Sofo - e che la proposta presentata con il nuovo Recovery Fund (il ‘Next Generation EU’) contempla il rafforzamento della coesione territoriale soprattutto delle aree più svantaggiate, iniziamo completando queste opere il prima possibile»