Vertenza Sibaritide, la nostra storia non è una nota a margine
La storia ci ha insegnato che la Calabria si divide in due: chi resta indietro e chi pretende di correre da solo. Qui chiediamo di non essere lasciata ancora indietro

C’è un territorio, il nord-est della Calabria, che da troppo tempo è trattato come periferia della periferia. Eppure qui batte un cuore che tiene insieme 58 comuni, più di 200mila persone, una terra che produce ricchezza per quasi due terzi del PIL dell’intera regione, che genera cultura millenaria e un patrimonio ambientale che non ha eguali. Qui si decide – senza timore di smentite - il futuro della Calabria intera: senza la Sibaritide, senza il suo sviluppo, nessuna crescita regionale sarà possibile.
La chiamiamo Vertenza Sibaritide. Non è uno slogan. È un grido, un dossier vivo che si aggiorna di giorno in giorno e che raccoglie ferite e promesse mancate: ospedali in attesa di essere completati, infrastrutture ancora in attesa di civilizzazione e modernità agognata, di un aeroporto che resta progetto sulla carta, scuole non a misura di ragazzi. Una terra condita da stridenti diseguaglianze, una società dove si contempla – ormai – solo il ricco e il povero mentre lentamente sta scomparendo, a passi giganteschi, la classe media. È il simbolo di una distanza che si allunga tra cittadini e istituzioni, tra bisogni reali e programmi elettorali.
Ecco perché, alla vigilia delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre, non basta più ascoltare dichiarazioni di principio o vedere sorrisi in campagna elettorale. La Vertenza Sibaritide è il banco di prova della serietà politica della classe dirigente politico-istituzionale.
Perché questo territorio non chiede privilegi: chiede giustizia. In tutti i sensi. Chiede dignità. Chiede di non essere più spettatore inerte di piani che si scrivono altrove. Chiede che la Calabria del nord-est, quest’altra Calabria, non sia più l’ultima voce di bilancio, ma la prima pagina di un programma politico che voglia davvero cambiare le sorti della Regione.
Ai candidati, oggi, lanciamo un invito e un monito: venite qui, percorrete le nostre strade, ascoltate i nostri bambini, le famiglie, i giovani. Poi guardateci negli occhi e diteci cosa farete. Perché la Vertenza Sibaritide non è un capitolo locale: è la cartina di tornasole del vostro coraggio politico.
La storia ci ha insegnato che la Calabria si divide in due: chi resta indietro e chi pretende di correre da solo. Ma non c’è futuro senza unità. E questo territorio, oggi, chiede una cosa sola: non essere lasciato ancora indietro. Con la prossima legislatura si apra una nuova grande vertenza. Si apra la Vertenza Sibaritide.