12 ore fa:Polo sportivo del Brillia, Straface: «Abbandonato al degrado»
9 ore fa:Flavio Stasi: «Servono risorse da storicizzare, non scaricabarili»
11 ore fa:Il Polo Arberesh di Lungo vince l'edizione per la Calabria del concorso 'latuaidedimpresa'
10 ore fa:Treni ibridi in Calabria: all’appello mancano ancora i 6 Blues previsti per il 2024
10 ore fa:«La stabilizzazione dei Tis non può essere a carico dei Comuni»
14 ore fa:Centri d'accoglienza in Calabria, la gestione «irrazionale colpisce anche i minori soli»
13 ore fa:Fave, guanciale e pecorino crotonese: ecco come si emoziona il turista
9 ore fa:Le Lampare Bjc si scagliano contro «Il capitolato che non c'è»
7 ore fa:Il "passaggio" di Leone XIV da Rossano: «Ci affiancò nella fondazione del monastero»
13 ore fa:Soget trasloca all’ex Ospedale: «Scelta superficiale dell’Esecutivo Stasi»

Bella la festa del Papà: ma perché nessuno parla degli abusi ai danni dell’uomo?

1 minuti di lettura

Hanno destato scalpore i manifesti affissi per le vie di Bologna in occasione del 19 marzo, festa di San Giuseppe e di tutti i papà. “Ti tolgo i figli e ti rovino”, “Sei un fallito” , "I figli sono miei perché li ho partoriti io”. Queste le frasi che campeggiavano su stuoli di carta azzurra con caratteri neri. 

Una “protesta” singolare portata avanti dall’Associazione Genitori Sottratti che combatte per la bigenitorialià e, soprattutto, per i bambini affinché possano essere rispettati e protetti al di là delle controversie . Un urlo di dolore condivisibile, parole che entrano nella carne e, all’interno di un nucleo familiare, pochi possono capire nel dolore quando a dirlo è la madre dei propri figli. Un’ulcera nell’anima. Rimbombi che bastonano alle orecchie. 

“Ci sono uomini soli per donne che li hanno rivoltati e persi” cantavano i Pooh, vincendo Sanremo. Tempi in cui non vi era bisogno di difendere il colore verde dell’erba. La violenza è tale perché è universale, senza genere: come il caos che è democratico (anche per questo la democrazia occidentale sta smettendo di funzionare per come siamo abituati).

In un tempo in cui la parola patriarcato è abusata e misconosciuta (a proposito di Patriarca, San Giuseppe per la chiesa orientale è uno di essi) è bene analizzare – a questo punto - qualche dato. Al momento in Italia non è presente nessuna statistica dettagliata riguardo la violenza fisica e psicologica sugli uomini. 

Il maschio, soprattutto dopo un divorzio, ha maggiori possibilità di diventare un senzatetto, grazie anche alle leggi molto stringenti sugli alimenti e il mantenimento della compagna. Non esiste alcuna accoglienza da parte di centri antiviolenza, in quanto lo Stato rilascia soldi agli enti solo per donne.

Nel nostro paese una delle maggiori piaghe riguarda le morti sul lavoro: oltre il 90% è di genere maschile. L’uomo ha maggiori possibilità di sviluppare dipendenze. Gli uomini registrano un maggior numero di suicidi l’anno (In Italia 11.8 per 100.000 riguardano gli uomini, 3 su 100.000 per le donne).

Bello festeggiare la festa del papà, ma è altrettanto sacrosanto ricordare che le battaglie non devono essere mai ideologiche e l’ipocrisia uccide, setacciata in base all’hype del momento. Un genio dell’antichità greca, che portava il nome di Meandro, ci giunge in aiuto : “Che cosa bella è l'uomo quando è uomo veramente”. Con la fervida speranza che possa continuare ad essere così.

Josef Platarota
Autore: Josef Platarota

Nasce nel 1988 a Cariati. Metà calovetese e metà rossanese, consegue la laurea in Storia e Scienze Storiche all’Università della Calabria. Entra nel mondo del giornalismo nel 2010 seguendo la Rossanese e ha un sogno: scrivere della sua promozione in Serie C. Malgrado tutto, ci crede ancora. Ha scritto per Calabria Ora, Il Garantista, Cronache delle Calabrie, Inter-News, Il Gazzettino della Calabria e Il Meridione si è occupato anche di Cronaca e Attualità. Insegna Lettere negli istituti della provincia di Cosenza. Le sue passioni sono la lettura, la storia, la filosofia, il calcio, gli animali e l’Inter. Ha tre idoli: Sankara, Riquelme e Michael Jordan.