L'Eco dello Jonio è sempre stato in prima linea per la collaborazione e la promozione del territorio. Perché non pensare a dei "Fuochi Speciali"?
di Josef Platarota I fuochi di San Marco, in un modo o nell'altro, sono la rappresentazione di Rossano. La tradizione che diventa fuoco,
uno dei centri storici più belli del Sud che prende vita, il vino e gli incontri nelle viuzze incastonate in un Storia bellissima. Soprattutto i più giovani, tra storie su Instagram e vecchi ricordi trasmessi su Whatsapp, hanno ricordato con malinconia e tristezza una delle sere più belle dell’anno. Ma sarebbe il caso di tramutare quei fuochi in un sentimento, in un’attitudine, in un modo di vivere e, perché no, in uno stato d’animo.
La Notte di San Marco non è una data su di un calendario: è ciò che i rossanesi sono e saranno per sempre. È senso di appartenenza, di famiglia, di amicizia e di orgoglio. Ieri l’Amministrazione comunale si è prodigata per rendere i fuochi di San Marco presenti nelle nostre case grazie a tanti video e condivisioni sul web. Ottimo lavoro,
ma l’edizione numero 184 non deve passare alla Storia come quella “più triste” ma deve avere l’arroganza di immaginarsi già come la più bella di sempre. A Pandemia conclusa, anche per amore dei commercianti del Centro Storico che aspettano il 24 Aprile come Natale, sarebbe bello tornare su quei ciottoli a festeggiare. Non c’è nessuna fretta, l’estate incombe e sarebbe da pazzi proporre a giugno, luglio e agosto caldi falò in vie e piazze. Il meteo è dalla nostra per creare contenuti, feste ed eventi a Rossano come a Corigliano, partendo dai borghi,
cominciando proprio con un’edizione speciale di San Marco. L’epidemia prima o poi finirà. Poi ci sarà la vita.
Dopo un sacrificio eretto ad isolamento che maciulla dentro, dovremmo avere l'obbligo di immaginarla più bella la nostra esistenza. Come questa terra.