Giuseppe Graziano: "Garanzia Giovani ennesima scatola vuota del Governo Renzi"
Avviare i giovani al lavoro, attraverso training remunerati, garantendo delle agevolazioni alle imprese aderenti al progetto. Troppo bello per essere vero! Perché la misura rivoluzionaria di Garanzia Giovani, varata dal Governo Renzi con l’avallo dell’Unione europea, pare si stia rivelando l’ennesima scatola vuota. Ben impacchettata con tanto di propaganda in pieno stile Pravda, ma senza reale copertura economica. Già, perché a quanto pare la stragrande maggioranza dei circa 80mila tirocinanti under 28 che hanno aderito – con grande entusiasmo - al progetto partito nel maggio scorso, pur avendo terminato il loro periodo di apprendistato, non hanno ancora ricevuto alcuna remunerazione. E a pagarne le maggiori conseguenze, come al solito, sono i giovani del Sud, tra i più numerosi ad aver aderito al programma e che hanno salutato con entusiasmo questa opportunità, rimanendone puntualmente delusi. Dove sono i soldi? Perché non è stato sfruttato il canale di finanziamento comunitario? Sono solo alcuni interrogativi posti dal Segretario questore del Consiglio regionale e fondatore del movimento politico-culturale “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, Giuseppe Graziano. Lo stesso che sulla strana vicenda di Garanzia Giovani nei giorni scorsi ha avuto modo di confrontarsi con i dirigenti del movimento Evoluzione e con il consigliere comunale Francesco Russo a Mirto Crosia, uno dei centri calabresi più interessati dalla problematica. E a proposito è pronta un’interrogazione alla Giunta Oliverio per sapere quali iniziative intende intraprendere il Governo calabrese, competente in materia, per provvedere al pagamento delle spettanze per i tirocinanti. Garanzia Giovani in Calabria – dichiara Graziano - ha raggiunto risultati importanti in termini numerici, infatti sono stati in migliaia i giovani che hanno aderito al progetto. Molti ragazzi hanno visto in questo programma un’opportunità per crearsi un lavoro e comunque per uscire, con dignità e con la promessa di percepire un minimo di compenso, dalla situazione di disoccupazione, che dalle nostre parti continua ad essere dilagante. In molti, ad esempio, pur di scrollarsi di dosso una condizione imbarazzante di immobilismo e fermo hanno preferito accettare le proposte di tirocinio lontani dai loro centri di residenza, pur con la consapevolezza che quel minimo di retribuzione l’avrebbero spesa per muoversi da e verso il posto di lavoro. È il caso di moltissimi giovani calabresi. Ecco perché, nelle more – precisa ancora il Consigliere regionale – Garanzia Giovani poteva rappresentare anche uno strumento sociale rilevante per limitare la perdita di fiducia, purtroppo diffusa tra i ragazzi, nel futuro. Purtroppo, però – denuncia Graziano – qualcosa non è andata nel verso giusto. Perché se da un lato la misura governativa ha riscosso grande successo in termini di partecipazione, dall’altra l’impegno delle Istituzioni sta venendo meno. La maggior parte dei tirocinanti che pur avendo iniziato da mesi il percorso formativo, ed in alcuni casi addirittura avendolo terminato, non ha ancora percepito alcun compenso. Finora da quanto risulta dal sito della Regione Calabria sono stati emessi solo tre mandati di pagamento. E bisogna capire con quali criteri vengono effettuati tali provvedimenti di liquidazione e se questa disfunzione è dovuta a ritardi di trasferimento da parte del Ministero del Welfare, all’Inps o ad altre motivazioni sconosciute. Ecco perché chiedo alla Giunta Oliverio – conclude Graziano - di essere solerte nell’accelerare i mandati di pagamento e di avviare le opportune verifiche affinché simili e inaccettabili ritardi, a discapito dei nostri giovani e delle loro famiglie, non abbiano più a verificarsi.