di MARTINA FORCINITI Fusione o non fusione? Un dilemma atavico, a quanto pare. Quasi un dubbio amletico che occupa a tempo pieno la mente del sindaco coriglianese Giuseppe Geraci. E che sembra gettarlo in confusione ogni mezza giornata. Nella misura in cui l’opinione del primo cittadino sulla positività dello storico progetto evidentemente non è mai uguale a se stessa. “La mia posizione sulla fusione tra Corigliano e Rossano è abbastanza nota e non da oggi. Una pagina storica di dialogo e sviluppo comune tra le due città”. Si esprimeva così, non molto tempo fa, fra le quattro mura della redazione de L'Eco dello Jonio. Dimostrando la massima fiducia sulla validità della nascita del comune unico Corigliano-Rossano.
FUSIONE: COSA E' CAMBIATO?
Cosa mai sarà cambiato? Qualcosa indubbiamente non torna. Che sia una questione di stimoli? Eppure quello degli attori sociali cittadini non sembra essersi affatto allentato. Irrobustito, a fasi alterne, dallo sprone di una popolazione sempre più consapevole. Informata. E che diventa pienamente cosciente di quanto lungimirante e vantaggiosa, in termini di peso politico economico e contrattuale, possa rivelarsi l’idea di un’unica città. Altro che campanili popolari, insomma!
FUSIONE, A COSENZA SI ACCELERANO I TEMPI
E nel frattempo lì dove il decollo sociale ed economico della Piana è sempre stato uno spauracchio, in quella Cosenza di cui abbiamo imparato a essere servi rancorosi, si investe in politiche organiche che vadano speditamente verso l’Area urbana Cosenza-Rende. Accelerando iter e tempi. Immaginando quell’inimmaginabile miglioramento urbanistico e sociale che alle nostre latitudini si scontra con resistenze dell’ultimo minuto. Con il tanto irresistibile quanto inopportuno (in questo momento storico) proposito di dar vita alla Città di Sibari.
OPPOSIZIONE DI GERACI DA SINDACO AL PRIMO MANDATO
A cui Geraci non ha saputo dir di no. Non ce ne voglia il primo cittadino ausonico se il suo bastone tra le ruote ci sembri a questo punto quanto mai equivoco. Un’opposizione, la sua, quasi da sindaco al primo mandato. Di certo non da istituzione allo scadere della propria carica. E che rischia seriamente di condannare le popolazioni di Rossano e Corigliano a restare col cerino in mano. Un’altra volta, ancora.