L’allarme arriva dal sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, che auspica «un intervento immediato e risolutivo da parte della Regione Calabria».
L’emergenza rifiuti che a breve potrebbe deflagrare nella Sibaritide, anche a seguito dell’ultimatum lanciato da Ekrò (ente gestore dell’impianto di conferimento di Bucita) all’ATO Cosenza (
leggi qui la notizia), sta tenendo in apprensione i sindaci del territorio, soprattutto dei paesi in cui i delicati equilibri della differenziata hanno creato un indotto produttivo positivo e favorevole per l’economia. Tra questi c’è il primo cittadino di Trebisacce, uno dei comuni ionici insieme a Villapiana e Roseto, ad aver conquistato l’ambita Bandiera Blu che oggi potrebbe essere messa a rischio proprio per la crisi che potrebbe subire il ciclo dei rifiuti. Una sana raccolta differenziata, insieme alla pulizia delle spiagge, infatti, è una delle prerogative essenziali per l'assegnazione dell'ambito vessillo assegnato dalla FEE. «È indispensabile – avverte il sindaco trebisaccese, Franco Mundo - un intervento immediato e risolutivo da parte della Regione Calabria, dato che l’attuale emergenze rifiuti sta creando non solo disagi quotidiani ai cittadini e al territorio, ma, allo stesso tempo, sta minando le basi di una progettualità e di un percorso rivolto ad una scelta ambientale, portata avanti con impegno e sacrifico dai territori». Al sindaco, fa eco anche il delegato all’Ambiente del comune di Trebisacce, Franz Apolito. «La nostra isola ecologica è satura – ha dichiarato –, sono pieni i cassettoni di contenimento, sono pieni i camion. Nei prossimi giorni, con molta probabilità, non potremo ritirare l’umido e non sarà possibile ritirare l’indifferenziata, perché le discariche, in funzione di una situazione di stallo con la Regione Calabria, di cui non siamo minimamente responsabili, non ci fanno conferire. Nonostante la disponibilità della ditta gestore dell’appalto di raccolta differenziata (la Ecoross srl di Corigliano-Rossano), che ringraziamo, il problema sussiste ed è grave. Riceviamo decine di telefonate ogni giorni da parte di cittadini in difficoltà e possiamo limitarci a fornire spiegazioni ma non soluzioni. Il problema va risolto subito».