“Dalla neve… al gelato”, presentato il libro per l'infanzia di Massimiliano Tagliaferro
L’albo illustrato di Massimiliano Tagliaferro è stato presentato pochi giorni fa in conferenza stampa a Corigliano-Rossano. Un viaggio tra memoria, gioco e identità calabrese. Parte dei ricavati saranno destinati alla cooperativa L’Aquilone

CORIGLIANO-ROSSANO – “Dalla neve… al gelato” è il titolo dell’albo illustrato per l’infanzia firmato da Massimiliano Tagliaferro, presentato ufficialmente a Casa Solaris – L’Aranceto, in un incontro partecipato alla presenza di famiglie, educatori, operatori culturali e scuole, promosso in collaborazione con l’editore Ilario Giuliano (Coccole Books).
Il libro nasce da un’esperienza personale e si trasforma in strumento educativo, culturale e solidale: una parte dei ricavati sarà devoluta alla cooperativa “L’Aquilone”, realtà del territorio che sostiene ragazze madri in difficoltà.
«Nato come gesto d’amore per la figlia - si legge nella nota - l’album prende forma da un’urgenza affettiva. Tagliaferro ha scelto di dedicare il libro alla primogenita, che ha scoperto la sorpresa proprio la sera della presentazione, in occasione del suo compleanno. Un regalo speciale, ma anche una restituzione di senso: per l’autore, le figlie rappresentano la forza, la spinta nei momenti difficili, la fonte di ispirazione più autentica. Il gelato, in questo contesto, diventa qualcosa di più di un semplice alimento. È simbolo di infanzia, di tenerezza, di complicità. Un linguaggio universale capace di unire padri e figli, cultura e gioco, storia e quotidianità».
«L’opera si rivolge a bambini della scuola dell’infanzia e della primaria, con un registro narrativo semplice ma curato, arricchito da illustrazioni che costituiscono un “libro nel libro”. Il racconto ripercorre la nascita del gelato a partire dall’antichità – dal miele e la neve usati in epoca romana, passando per l’influenza araba in Sicilia e l’evoluzione dei sorbetti rinascimentali – fino ad arrivare alle moderne preparazioni. Il gelato diventa così strumento per spiegare ai più piccoli il concetto di trasformazione, di tempo, di evoluzione culturale e sociale. È un viaggio che educa divertendo, e che pone al centro il valore della memoria, della manualità, del gioco come forma di apprendimento. Tagliaferro sottolinea come, nel suo mestiere artigianale, il gioco sia tuttora presente. Un elemento che accomuna adulti e bambini, oggi spesso sacrificato sull’altare della tecnologia».
«Per Ilario Giuliano, l’editore, questo libro è un vero e proprio cameo. Una pubblicazione curata con attenzione, nata da un confronto costante tra autore, illustratrice e casa editrice. Un lavoro condiviso, nato senza rigidità, ma con ascolto e visione comune. Fare editoria per ragazzi in Calabria, ammette Giuliano, non è semplice: i numeri legati al consumo librario infantile sono ancora bassi. Eppure è proprio questa difficoltà a rendere il progetto ancora più significativo. Scegliere di investire in cultura in un contesto periferico è un atto di responsabilità e di fiducia. È un modo per restituire dignità a un territorio spesso dimenticato e considerato marginale. Il libro, per la casa editrice, rappresenta anche un possibile punto di partenza per una collana tematica dedicata alla valorizzazione del patrimonio locale, sull’esempio del precedente albo da colorare ispirato al Codex Purpureus Rossanensis».
«Il protagonista del libro – ispirato all’autore stesso – è stato definito dall’illustratrice “un viso buono”, capace di generare empatia nei bambini. Per questo, Giuliano non esclude che il personaggio possa diventare un domani una figura animata o teatrale, seguendo l’esperienza di altri titoli Coccole Books già trasformati in spettacoli e cartoni. Il gelataio gentile potrebbe essere il volto narrativo di un messaggio affettivo, educativo e anche civico. Dietro il libro, c’è un intreccio di relazioni familiari e amicali. Tagliaferro ha ricordato l’insegnamento ricevuto dagli zii e il supporto di amici, che hanno saputo trasmettere idee e visioni. Un patrimonio che si fa racconto, condivisione, costruzione collettiva. Il territorio, secondo l’autore, ha un valore profondo: non solo paesaggio ma identità, cultura materiale, storia gastronomica. L’enogastronomia, spiega, è un modo per tramandare e raccontare: spezie, sapori e ingredienti rappresentano un linguaggio che appartiene alla Calabria e che merita di essere custodito».
«Per anni il Sud è stato relegato ai margini, ma oggi – sostiene Tagliaferro – è il momento di recuperare questa eredità, di raccontare l’Alto Ionio cosentino per quello che è: una risorsa».