Tra poesia e musica «si torna a lavorare insieme nella Università Popolare Rossanese»
Successo per l'evento culturale promosso dall'Accademia. Un clima natalizio e dolce ha accompagnato il numeroso e qualificato pubblico per tutta la serata
CORIGLIANO-ROSSANO - Alla presenza del candidato al Premio Nobel per la Letteratura Dante Maffia, nella nuova e prestigiosa sede dell'Università Popolare Rossanese, allocata nel suggestivo palazzo di San Bernardino, negli spazi confinanti con il pregevole e incantevole Chiostro, nel Centro storico di Rossano, giorno 15 dicembre tra "Faccio Poesia e Canto", un avvenimento speciale organizzato nei minimi particolari dall’Università Popolare Rossanese, condotta dal prof Gennaro Mercogliano, si è potuto assistere ad una meravigliosa serata culturale coronata dal successo per i favorevoli complimenti ricevuti.
In un clima natalizio dolce e partecipato da un numeroso e qualificato pubblico, la serata ha avuto inizio sulle note di alcuni brani (O mia bela Madunina e Com’è triste Venezia) eseguiti al pianoforte dal dott. Francesco Rapani, socio onorario dell’Istituto.
I lavori sono stati introdotti dal Direttore dell’Università Popolare, visibilmente emozionato, che ha ricordato a tutti come «tra poesia e musica si torna a lavorare insieme nella Università Popolare Rossanese», citando, al riguardo, alcuni versi di (Dante Maffia) «Come l'uccello che spiega le ali potrò librarmi a piacimento anima e corpo«», e dopo aver ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione Comunale per aver concesso la nuova sede, ha illustrato il programma della serata presentando, accompagnandosi dalla declamazione di alcuni versi, il gradito ospite Dante Maffia, vicino da sempre all’Istituto anche con il precedente Direttore prof. Giovanni Sapia, nostro fondatore.
Nel corso del suo intervento, Mercogliano ha avuto modo di presentare il nuovo percorso dell’Istituto ricordando ai presenti la conferma del canonico Comitato Scientifico preesistente con il solo cambio della figura del Segretario dell’Istituto, incarico ora ricoperto da me, professore Franco Emilio Carlino, responsabile anche della comunicazione.
Su invito del Direttore è intervenuto il dott. Tonino Uva, consigliere comunale, vicino all’Università Popolare che ha portato i saluti del Sindaco e dell’Amministrazione.
La serata è poi proseguita sulle note di Uomini soli, un brano dei Pooh eseguito magistralmente al dal dott. Rapani, a cui è seguito l’intervento della dott.ssa Patrizia Crupi, vicina, nella collaborazione, alle attività dell’Istituto che ha presentato il dott. Franco Cirò, anche lui da sempre presente alle iniziative dell’Università Popolare che ha declamato i versi delle poesie di Gennaro Mercogliano, Giuseppe Blefari e Grazia Greco.
È seguito l’intervento di presentazione del prof. Pino de Rosis, il quale prima di cedere la parola ai poeti presenti ha potuto esprimersi con alcuni versi concludendo la sua performance attraverso il suo personale pensiero sulla poesia che può essere così riassunto: «La poesia sembra inutile in un mondo che ha smarrito i messaggi di Antigone e del Nazareno, in un mondo che non ha cura della Bellezza, ma solo la Poesia, che vince di mille secoli il silenzio, può vincere la maledizione di Eraclito, perché è lo strumento di sopravvivenza ideale e di salvezza esistenziale».
Si sono poi alternati nella declamazione di nuovi versi, in una sala gremita e attenta, le poetesse Angela Campana, Maria Curatolo, Anila Dahriu, Giuseppina Irene Groccia e Anna Lauria.
Il successivo intervento di presentazione della Crupi è stato preceduto da un suo passaggio/messaggio con il quale ha inteso ringraziare l’Università Popolare, il Direttore e il Comitato Scientifico per la grande opportunità offertale richiamando i presenti al senso della fratellanza e sottolineando la presenza in sala della candela accesa come simbolo della luce che si fa vittoria sul buio e sull’annullamento e concludendo il suo intervento affermando che «siamo singole fiammelle capaci, lungo il cammino della vita, di generare vibrazioni che elevano il cuore, emozioni senza fine, fautori di luminosa bellezza».
Dopo le note di "Roma nun fa la stupida stasera, damme 'na mano a faje di' de sì", si sono alternati con altri versi gli autori: Mario Sapia, componente del Comitato Scientifico con la poesia in dialetto rossanese "Russanu", declamata dall’Ins. Rosalba Mercogliano a cui sono poi seguiti i versi di Ornella Maimone Capria, Eugenio Nastasi, Adele Salvati e Rocco Taliano Grasso.
A concludere la scaletta sull’arte poetica, tra “poesia e musica” interpreti assoluti di una straordinaria serata di cultura, presentata ancora una volta dal prof. Pino de Rosis, il dott. Franco Cirò si è cimentato nuovamente nella lettura dei versi di Luigi Godino, Antonia Tursi, Luigi Zangaro e Giovanni Pistoia.
Con l’intervento del Direttore, che ha voluto nella circostanza sottolineare l’importante connubio tra Università Popolare, la sede e il nostro popolo, la serata si è incanalata verso la conclusione con il seguente pensiero: «Ringrazio Dante Maffia i poeti e gli artisti, presenti ed assenti, i quali hanno animato, coi loro versi splendidamente declamati personalmente o da Franco Cirò, “vox nostra”, questa vigilia natalizia così tanto piena di umanità e di significati esaltanti. Molto apprezzata, per perizia tecnica e capacità interpretativa, l'esecuzione dei brani musicali da parte del dr. Francesco Rapani, socio onorario dell'Istituto. Assai pregevole la interpretazione degli spazi interpretativi da parte di PC Art Patrizia Crupi e Giuseppe De Rosis».
È stato il turno dell’ospite, Dante Maffia, che invitato dal Direttore nel corso del suo dialogare ha deliziato i presenti con il racconto di alcuni aneddoti e la declamazione di alcuni suoi versi ed altri in dialetto acrese di Vincenzo Padula tratti dalla poesia “La notte di Natale”.
Dopo il susseguirsi dei versi interpretati da tanti amici e amiche convenuti, il secondo incontro della tanto attesa Accademia Natalizia, programmato dall'Istituto, la serata si è avviata positivamente verso le conclusioni con l’intervento di chiusura del Direttore Mercogliano, il quale ha terminato con il seguente pensiero: «La poesia è come il vento se, come il vento, torna a noi Dante Maffia, uno dei suoi massimi artefici, candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Penso a Leopardi ("E come il vento odo stormir tra queste piante"). Maffìa mi ricorda Brentano che di quel vento interpretava il segreto riconducendolo ai sussulti dell'anima sua: "Parla da lungi/mondo segreto/ che di congiungerti a me sei lieto"».
La serata ha poi avuto termine, tra il compiacimento e la soddisfazione di quanti intervenuti invitati a prendere parte al brindisi di benvenuto preparato per l’occasione, insieme a tanti dolci della tradizione natalizia, sulle note di un medley di canzoni, di Peppino di Capri fra cui Champagne, eseguiti dal pianista Rapani, per brindare al nuovo anno sociale dell’Università Popolare Rossanese, al Santo Natale e al Nuovo Anno che verrà.