Presentato a castrovillari il volume “I Campioni del Valerio siamo noi!”
La storia del calcio amatoriale a Castrovillari raccontata attraverso romanticismo, occhi nostalgici e scarpini di cuoio. La storia di uomini fantastici e squadre invincibili. Il volume è stato scritto a quattro mani da Giuseppe Donato e Francesco Mazza
CASTROVILLARI - Sabato 28 settembre, presso l’Auditorium dell’ITCG “Pitagora-Calvosa” è stato presentato il volume “I Campioni del Valerio siamo noi!”, ovvero la storia del calcio amatoriale a Castrovillari raccontata attraverso romanticismo, occhi nostalgici e scarpini di cuoio. La storia di uomini fantastici e squadre invincibili. Il volume è stato scritto a quattro mani da Giuseppe Donato e Francesco Mazza. Un libro dedicato allo storico e indimenticato campionato di calcio, che dal 1991 fino al 2017 si è disputato al campo cittadino “Valerio” legando Castrovillari e il calcio amatoriale in un binomio indivisibile che negli anni ha raccolto testimonianze e regalato emozioni a tutti coloro i quali hanno calcato quel rettangolo di gioco. Quanti padri di famiglia, quanti ex calciatori, quanti professionisti, sportivi e no, hanno scritto il loro nome su una delle distinte delle numerose compagini che si sono affrontate su quel terreno pietroso e polveroso.
Alla presenza del Sindaco Mimmo Lo Polito, dell’Assessore al Turismo e Spettacoli Ernesto Bello, del fiduciario C.O.N.I., Anna De Gaio e di una ricca platea costituita da ex giocatori, presidenti e organizzatori, Giuseppe e Francesco hanno descritto ordinatamente il lungo lavoro di ricerca che ha consentito loro di raccogliere in un volume di 240 pagine, a compendio di un altro ricco volume uscito più di quindici anni fa, la ricca storia di questo torneo di calcio amatoriale molto amato e seguito dalla Castrovillari sportiva.
La serata è iniziata con il saluto di rito del padrone di casa, il Dirigente Scolastico, prof. Raffaele le Pera, entusiasta dell’iniziativa: «Inaugurare la mia nuova esperienza da Dirigente, in quest’auditorium, con la presentazione di un libro, scritto da un mio docente, è motivo per me di grande orgoglio e di buon auspicio. Non ho avuto il piacere di prendere parte a questo torneo ed alla splendida realtà aggregativa che esso generava, ma sono di Castrovillari, e quindi conoscevo l’importanza e la rilevanza sociale che lo stesso suscitava. Vedere così tanta gente oggi ne è la chiara dimostrazione. Ringrazio tutti gli intervenuti e Francesco e Giuseppe per aver lasciato un ulteriore segno di quello che questo torneo ha rappresentato per la città tutta».
Il moderatore, il giornalista Michele Martinisi ha quindi dato lo start per il dibattito con gli autori.
«È facile farsi portare via dalla volontà di non imboccare strade nuove, di tergiversare passivi senza bramare allo screening ed alla creazione di nuove percezioni, di altre motivazioni… ma noi siamo esigenti, maniacali, incontentabili - ha esordito Francesco Mazza, e continuando - Siamo qui con questo secondo volume su una delle realtà più importanti della Castrovillari sportiva, nel segno della continuità, sempre spinti, anzi sospinti, da quella smisurata passione che, con la saggezza del poi, forse non ci hai mai abbandonato. Sempre annodati a questo territorio abbiente di identità, cultura e valori».
Ha poi aggiunto Giuseppe Donato, vero e proprio genio dei numeri e delle statistiche sportive: «Con I Campioni del Valerio siamo noi siamo nuovamente qui per riesaminare, rivisitare, riedificare, ristrutturare e aggiornare definitivamente la storia calcistica amatoriale castrovillarese, questa volta cominciando dal 1991 (primo torneo giocato al campo Valerio) fino al malinconico epilogo del 2017. È stato emozionante imprimere nelle pagine del libro, i momenti più emozionanti di questa realtà cittadina, attraverso un collage di testimonianze dirette dei personaggi e degli accadimenti che si sono avvicendati nel corso del periodo narrato».
Il primo cittadino ha continuato: «Il tempo scandisce la vita di ciascuno di noi e ciascuno di noi scandisce il suo tempo legandolo ad eventi, circostanze, opportunità. Più generazioni hanno legato i fine settimana ad un torneo amatoriale di calcio noto come “le Casermette” ma che si è svolto su un terreno di gioco ancor più noto col nome di “campo Valerio”. Chiamare il campo Valerio è stata la giusta intuizione per rappresentare il valore sociale di questo torneo che annullava ogni “distanza”. Valerio era la persona solare che nelle avversità della vita aveva saputo trovare la forza per fare squadra e dare speranza. Quello stesso spirito ha animato tanti; quello spirito che portava a giocare in ogni situazione climatica. Il campo come simbologia della vita: contro ogni avversità».
A seguire l’intervento dell’assessore Bello: «L’odore acre della terra, il freddo pungente delle montagne, le birre al posto delle borracce, la polvere che secca la gola e si attacca alla pelle sudata: l’arbitro fischia, inizia la battaglia del Valerio. Ricordo la mia prima volta, era la stagione 2000/2001 e giocavamo contro la Klass, la squadra più forte dell’epoca. Si giocava alle otto di mattina, inizia la partita e dopo dieci minuti, proprio come un vero sogno, tiro da oltre trenta metri e segno un gol spaventoso, evento che poi si ripeterà poche volte nella vita. Ancora oggi sento e risento il rumore dei tacchetti degli scarpini, le grida del Vichingo, piuttosto che le orazioni del Macedone, rivedo le cicatrici che il Valerio mi ha lasciato sul corpo e penso alla fortuna che abbiamo avuto nel viverlo».
Parole d’encomio anche da parte del fiduciario C.O.N.I., la prof.ssa Anna De Gaio che, dopo aver disposto i saluti del Presidente e del Vice Presidente del C.O.N.I. stesso, si è detta soddisfatta di aver fatto parte integrante come amministratrice, e si è detta felice di quest’ulteriore opera a rimarcare l’importanza sociale, aggregativa, sportiva che il torneo ha rappresentato per la Castrovillari Sportiva e non. I campioni del Valerio, come si evince nel volume, oltre ai protagonisti in campo, sono anche coloro che si sono prodigati ad organizzare i vari tornei o arbitrare le tante partite; sono i dirigenti, i presidenti e gli allenatori; sono i famosi addetti ai lavori senza i quali nulla sarebbe stato possibile. E quindi ecco il quarto capitolo intitolato “È la mia passione” nel quale vengono ricordati i giornalini, i libri sul calcio amatoriale e chi li ha scritti. La nascita e l’evoluzione dei vari Comitati e Associazioni che hanno contribuito in maniera decisiva alla buona riuscita dei 34 campionati.
Ovviamente non potevano mancare le classifiche e tutti i verdetti finali delle varie competizioni. Così come non sono stati trascurati gli albi d’oro, riportati dal 1970, quando si giocò il primo storico campionato alle Casermette, proseguendo dopo il trasferimento al campo Valerio. “I Campioni del Valerio siamo noi” termina con il sesto ed ultimo capitolo dedicato ad una vasta carrellata fotografica che parte “da dove tutto ebbe inizio”, cioè dalle Casermette, posto magico e indimenticato, realtà senza la quale non sarebbe esistito neanche il Valerio.