Premio Sila, presentato il libro “L’imperatore delle nuvole”
Pierpaolo Vettori ha incontrato il pubblico, ancora una volta numeroso e molto partecipe alla discussione, per presentare il suo romanzo che, naturalmente, appartiene alla "Decina 2024"
COSENZA - Nei locali della libreria Ubik di Cosenza, ieri sera, Pierpaolo Vettori ha presentato il suo libro, “L’imperatore delle nuvole”, che fa parte della Decina 2024 del Premio Sila. Davanti a un pubblico numeroso, lo scrittore ha approfondito alcuni temi del romanzo dialogando con Gemma Cestari, direttrice del Premio Sila, e con il magistrato Alfredo Cosenza.
Siamo appena alla presentazione del terzo libro e già questi incontri con gli autori sono diventati una piacevolissima e apprezzatissima consuetudine. Ieri sera, alla libreria Ubik di Cosenza, si è consumato un nuovo appuntamento letterario. Pierpaolo Vettori ha incontrato il pubblico, ancora una volta numeroso e molto partecipe alla discussione, per presentare il suo romanzo “L’imperatore delle nuvole” (Neri Pozza editore). Che, naturalmente, appartiene alla Decina 2024 del Premio Sila. L’immancabile Gemma Cestari, direttrice del Premio, e il magistrato Alfredo Cosenza hanno dialogato con Vettori.
Le vicende del romanzo ruotano intorno a un lunghissimo muro costruito per contenere l’esodo degli immigrati africani verso l’Europa. Vigilato da guardie murarie che devono tenere a bada i migranti clandestini. Sia gli uni sia gli altri sono, in teoria, aguzzini e vittime, in pratica, entrambi vittime. Senza apparenti vie d’uscita.
«Sono vittime – ha sottolineato Pierpaolo Vettori – di un mondo che ormai è monotono. C'è solo un modo per vivere del nostro, ossia questa sorta di capitalismo più o meno democratico e non c'è una realtà alternativa. Per cui se una persona fallisce qui, in questa modalità, non riesce a fare soldi, non riesce... ha fallito per sempre. Non ha un altro modo per realizzarsi. Forse, invece, la soluzione di tanti problemi sarebbe proprio quella di cercare altri modi. Ché ognuno possa in qualche maniera trovare una sua nicchia, un modo per potersi realizzare come persona».
«Sono rimasta veramente molto colpita dalla potenza di questo romanzo – ha commentato Gemma Cestari – che è avvincente e si lascia leggere con grande facilità nonostante la complessità dei temi che propone. La parola che mi ha suggerito il libro e che mi ha turbato – e che dovrebbe turbare e interrogare tutti – è ambivalenza. E Franco Zomer (l’io narrante e protagonista del romanzo) è veramente l'ambivalenza che ci chiede ma tu da che parte stai? Perché nelle grandi questioni, quelle che vengono orchestrate da pochi e che poi producono moltissime vittime, sono la storia e la sociologia a occuparsi di quei pochi e di quei moltissimi. Mentre è compito della letteratura parlare di quelli che stanno in mezzo, cioè di quelli che poi in questo meccanismo sono i piccoli ingranaggi e le piccole ruote».
Sempre sul protagonista principale, Alfredo Cosenza ha sottolineato che «ciò che colpisce di Zomer è la sua profonda infelicità. Che vien fuori nell'incipit tremendo del libro: "Oggi non riesco a vivere". Una frase – continua – che dopo averla letta uno si ferma e dice: voglio davvero continuare a leggere? E questa è una sensazione che è sempre presente in tutto il romanzo che poi alla fine si spiega…».