1 ora fa:Corigliano-Rossano cambia pelle: BRT, pedonalizzazioni e una città che... vuole diventare città
11 minuti fa:Operazione Boreas, assolti Raffaele Meles e Natalino Chiarello
41 minuti fa:Parco Fabiana Luzzi: ripristinati la panchina e la scarpetta rossa
5 ore fa:Pasqualina Straface, nuovo mandato e nuove responsabilità in Giunta regionale | VIDEO
4 ore fa:A Co-Ro proseguono gli incontri sull'Osservatorio per i minori coinvolti in situazioni di reato
2 ore fa:All'IIS Palma Green Falcone Borsellino una giornata speciale dedicata a Pinocchio
4 ore fa:Cassano: convocato il Consiglio comunale per bilancio e approvazione del nuovo regolamento per matrimoni civili
3 ore fa:Forum Donne Verdi al Parlamento Europeo: due giorni su ecofemminismo, diritti e lotta ai nuovi autoritarismi
2 ore fa:La Cooperativa Morgia tra gli sponsor della 30ª Maratona di Palermo
5 ore fa:Il Polo Magnolia celebra la Festa dei Nonni

Il Museo d'impresa Amarelli, Lady Liquirizia: «Quando partimmo fummo visionari»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Quella del Museo della Liquirizia Amarelli, inaugurato nel 2001 ed al quale nel 2004 è stato dedicato un francobollo e che nel 2012 il Ministero per i Beni e le attività culturali ha dichiarato di rilevante interesse storico nazionale, resta a distanza di più di 20 anni una delle intuizioni più felici ed efficaci. Con la sua innovativa capacità narrativa resta a tutt’oggi un’esperienza all’interno della plurisecolare esperienza imprenditoriale e familiare.

È, questo, uno dei passaggi dell’intervento di Pina Amarelli, la prima donna in Calabria ad essere insignita del riconoscimento di Cavaliere del Lavoro, intervistata nei giorni scorsi dall’agenzia di marketing Best Diffusion.

Se l’Enciclopedia britannica ha classificato la lavorazione della liquirizia con il metodo Amarelli la più buona al mondo, con l’identità la plurisecolare esperienza familiare e imprenditoriale continua a promuovere l’immagine della Sibaritide, di Corigliano-Rossano e della Calabria come destinazione turistico-culturale perché alcova di Marcatori Identitari Distintivi (MID).

«Quando siamo partiti nel 2001 – ha ricordato Pina Amarelli nel suo racconto – i musei d’impresa si contavano sulle dita di una sola mano. Fu una visione lungimirante. Tant’è che oggi quelli aderenti alle Rete sono più di 130 e suscitano tanto interesse tra i giovani perché in queste realtà possono non solo ripercorrere la storia produttiva di un’azienda e del suo territorio ma possono coglierne anche il processo evolutivo».

È proprio l’aderenza allo schema produttivo, l’aggiornamento costante delle tecniche di lavorazione e delle diverse sperimentazioni che si applicano per tutelare l’autenticità e la genuinità del prodotto che fanno del Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli un esempio da esportare.

Dalla celebre incisione dell’Abate di Saint-Non, disegnatore, umanista, archeologo, mecenate e viaggiatore francese, raffigurante il concio, cuore della produzione della liquirizia rossanese, tratta dal Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicilie (1786) ed oggi custodita nelle teche del Museo, agli strumenti agricoli che venivano utilizzati all’epoca; dalle presse che davano formano ai vari tipi di liquirizia, alla riproduzione di un bancone e di un ufficio. Dalla prima sala, quella del passato, dove si fa vedere il mondo prima dell’arrivo della corrente elettrica, dove tutto era manuale; per finire alla seconda sala, quella del presente che racconta dall’arrivo delle prime macchine fino alla contemporaneità. Tutto il mondo del Museo Amarelli si visita solo con una guida – ha sottolineato ancora Pina Amarelli – perché è la narrazione che emoziona il visitatore.

Per riascoltare l’intera puntata è possibile consultare il podcast della trasmissione al link https://www.youtube.com/watch?v=XwWwXK2Lut0.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.