Niente quattrini... ma ottimo teatro
È partita ieri la stagione teatrale del Metropol di Corigliano-Rossano con la spassosa commedia “A cosa servono questi quattrini?” di Armando Curcio
CORIGLIANO-ROSSANO - Domenica 12 Novembre si è aperta ufficialmente la nuova stagione teatrale, al cinema – teatro Metropol di Corigliano-Rossano, con “A cosa servono questi quattrini?” spassosa ma profonda commedia di Armando Curcio, che, nato nel 1900 a Napoli, prima di fondare le omonime Edizioni, attraverso il teatro cercò di diffondere la circolazione della cultura ben oltre la ristretta cerchia di fruitori dell’epoca e fu portata in scena per la prima volta dalla compagnia De Filippo.
La commedia, con la regia di Andrea Renzi, ambientata nella Napoli degli anni ’40, ha per protagonista il Marchese Parascandolo – magistralmente interpretato da Nello Mascia, che ultimamente abbiamo visto nella serie cult “Gomorra” nei panni di Don Aniello, camorrista della vecchia scuola – il quale, per dimostrare le sue teorie socratiche, contro corrente e rivoluzionarie, progetta un piano che tende a dimostrare l’inutilità del denaro e come sia l’idea stessa del denaro a far muovere l’economia, indipendentemente dal suo effettivo possesso.
Certo, il personaggio non può ambire a mirare al cuore della grande economia, ma i temi dell’inutilità del denaro e della dannosità del lavoro manuale, benchè calate in due realtà radicalmente diverse della Napoli di quel periodo (proletaria una e nobile l’altra), raggiungono l’obiettivo prefissato: creare un paradosso che stimoli la fantasia del pubblico, innestando nella fantasia del medesimo strade alternative.
Il significato “politico” di questa commedia si appalesa ancora più attuale da quando nell’economia mondiale è in atto un vero e proprio procedimento di smaterializzazione fisica del medesimo, tutta appannaggio delle transazioni puramente virtuali.
Son d’obbligo, dunque, i ringraziamenti, al cinema-teatro Metropol per aver offerto alla cittadinanza questo spettacolo che ha creato una profonda osmosi tra cultura, divertimento e messaggio sociale.
di Francesco Russo