Gli scatti fotografici di Umberto Romano «fissano luoghi e momenti vitali per la sua anima poetica»
Sono queste le parole del fotoreporter di fama internazionale, Giorgio Fornoni, per descrvere l'artista di Corigliano-Rossano nell'introduzione del libro fotografico “Per le vie d'America”
CORIGLIANO-ROSSANO - Giorgio Fornoni, uno dei maggiori fotoreporter Internazionali, autore dei diversi servizi per la trasmissione televisiva Report quando era condotta da Milena Gabanelli, ha dedicato parole di stima e apprezzamento per il poliedrico artista di Corigliano-Rossano, Umberto Romano.
Questo suo pensiero è stato pubblicato nell'introduzione del libro fotografico: “Per le vie d'America” e ne riportiamo qui il testo: «L’anima sensibile di Umberto Romano, mi porta a dire parole colorate, a pensare ad un mondo lontano, ad esprimere sentimenti di bontà, a dire che “la speranza, l’arte e la bellezza salveranno il mondo” perché nel bello e nella ricerca espressiva si trova gioia e pace... quella pace di cui l’essere umano oggi come non mai ha tanto bisogno. Conosco da molti anni Umberto Romano. Il nostro primo incontro risale alla fine degli anni ‘90 in un posto di questa martoriata terra, dove veramente regna e vive la speranza, malgrado i muri separino le famiglie, e la gente viva in esilio obbligato fuori dalla loro patria nell’attesa di essere riconosciuti nel diritto di esistere come popolo... questo è il popolo Saharawi».
«Umberto ora vive un momento di serenità perché è in viaggio... infatti il viaggio è la danza della vita... è lì per rinverdire gli affetti abbracciando sua figlia, che per motivi di lavoro vive nel paese più democratico al mond,o ma che esporta guerre e impone condanne a morte con esecuzioni disumane. I suoi scatti fotografici, parlano di lui, uomo scrittore, poeta, pittore... insomma, fissano luoghi e momenti vitali per la sua anima poetica».
«Immagini che ti accompagnano in mezzo ai grattacieli, ti obbligano a guardare in alto e a pensare alla grandezza e alla capacità inventiva dell’uomo, grande nel saper sfidare il cielo ma che nello stesso tempo imprigiona inconsciamente chi vi abita. Vedendo tanta gente, tanta grandezza, tanta vita, mi torna subito il pensiero a quel popolo tanto amato da Umberto, che così un loro saggio recita: "Il Deserto è Dio e il Silenzio è la sua parola”... quale contrasto... In tanti suoi scatti risaltano tipiche vie, incroci di strade, negozi ricchi illuminati e case in mattoni di uno stile Europeo che mi riportano al periodo di “Sacco e Vanzetti”, i nostri sfortunati emigrati in quella terra un tempo ricca di speranza».
«I murales sono i più fotografati perché, lui nella pittura ritrova l’anima e pagine di storia, scatti che rendono vivi, le case, i parchi i paesaggi... insomma per lui la pittura serve a catturare e rendere vive inafferrabili presenze. Mi regalò un dipinto straordinario: profughi in mare nel Mediterraneo... e in quel quadro traspariva l’invocazione di aiuto di quegli esseri umani. I diritti umani sono i sentimenti che mi legano ad Umberto e per questo lo ringrazio».
Attualmente Umberto Romano si trova proprio in America, lì nella terra che magistralmente descrive catturandone l'anima con le sue foto.