Donne, Violenza e 'Ndrangheta: percorsi di Resistenza e autodeterminazione
Il prossimo 26 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la sala Varcasia del convento di San Francesco a Castrovillari sarà il palcoscenico per la presentazione del libro di Sabrina Garofalo
CASTROVILLARI - Il prossimo 26 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la sala Varcasia del convento di San Francesco a Castrovillari sarà il palcoscenico per la presentazione del libro "Donne, violenza e 'ndrangheta. Metodi, storie e politiche" di Sabrina Garofalo, sociologa e ricercatrice dell'Università della Calabria. Questo evento offre un'importante occasione per esplorare le connessioni intricate tra violenza di genere e la presenza pervasiva della 'ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo.
Il libro di Garofalo rappresenta uno sguardo approfondito sulle vite delle donne che hanno sopravvissuto alla violenza della mafia, illuminando il bisogno di percorsi che pongano al centro il diritto all'autodeterminazione. L'autrice delinea storie di resilienza e forza, evidenziando la necessità di affrontare la violenza di genere e mafiosa attraverso approcci che tengano conto delle esperienze personali e decostruiscano gli stereotipi radicati.
Il cuore del libro è la prospettiva intersezionale, che integra la violenza di genere con quella mafiosa, fornendo una chiave interpretativa unica. La 'ndrangheta, non solo come organizzazione criminale, ma come forza che permea la vita quotidiana, legando territorio e corpi in una relazione dialettica tra il personale e il politico. L'autrice utilizza una varietà di strumenti metodologici, contaminando le consuete categorie di analisi per offrire una visione completa e complessa.
La presentazione del libro sarà arricchita dalla partecipazione di Ivana Grisolia, Presidente dell'ANPI di Castrovillari, Sezione "Castriota - Magnelli". Grisolia porterà la sua prospettiva unica su donne, 'ndrangheta e la necessità di sottrarsi a un imperativo della scelta che spesso opprime le donne coinvolte in questo contesto.
Il testo si propone di contribuire al dibattito contemporaneo su donne e 'ndrangheta, offrendo prospettive che vanno oltre la mera negazione delle soggettività coinvolte. Al contrario, si impegna a indebolire l'"imperativo della scelta" attraverso la promozione di modelli e politiche di sottrazione e rifrazione. Questo evento non solo sollecita una riflessione critica sulla realtà delle donne coinvolte nella 'ndrangheta, ma anche un appello all'azione per costruire una società più equa e giusta, libera dalla violenza di genere e mafiosa.