Nino D’Angelo, il poeta che non sa parlare incanta il Maria De Rosis
Supportato dalla sua orchestra, ieri sera la voce di Napoli ha letteralmente incantato i circa 1600 irriducibili fan accorsi all’anfiteatro “Maria De Rosis” di Rossano centro storico
di Serafino Caruso
Due ore di musica e poesia, condite da applausi a scena aperta. È così che il grande cantautore napoletano Nino D’Angelo, supportato dalla sua orchestra, ieri sera ha letteralmente incantato i circa 1600 irriducibili fan accorsi all’anfiteatro “Maria De Rosis” di Rossano. “Il poeta che non sa parlare”, che è anche il titolo del suo ultimo recente album-libro-tour, si è esibito per la prima volta nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera nella Città di Corigliano-Rossano, coinvolgendo il pubblico assiepato sugli spalti con vecchi e nuovi successi, ma non solo. Il “poeta”, infatti, ha più volte intervallato i suoi grandi successi con vari aneddoti sulla sua vita professionale e privata con quello che lui stesso definisce l’amato popolo delle sue canzoni. Da “Nu jeans e ‘na maglietta” a “Senza giacca e cravatta”, da “Pop corn e patatine” a “O’ pate”, da “Sott’e stelle” a “Sultanto si perdesse a te”, dedicata alla moglie Annamaria ed ai tanti anni che li vedono insieme con amore e senza clamori. Un concerto che ha richiamato i grandi successi degli anni ottanta di quello che è stato il più famoso caschetto biondo della musica italiana, ormai conosciuto in tutto il mondo, grazie anche ai più di 25 milioni di dischi venduti ed ad una trasformazione della sua poesia che però è rimasta sempre legata alle origini della canzone popolare napoletana. Nino D’Angelo, con i suoi 64 anni conditi da grandi successi tra cui il David di Donatello e svariati prestigiosi premi, è sempre capace di attrarre pubblico di più generazioni. Il suo segreto? Nient’altro che la sua semplice genuinità, la sua spontaneità, il suo essere verace e vero. Il legame indissolubile che ha creato con svariate generazioni, ieri presenti sugli spalti del Maria De Rosis, è frutto di tutto questo. Perché, in fondo, Nino D’Angelo è rimasto lo scugnizzo buono e simpatico di sempre di San Pietro a Patierno. Osannato con cori e applausi in qualsiasi teatro o piazza si rechi, sia in Italia che all’estero. A fine concerto Nino ha omaggiato la sua squadra del cuore ed il terzo scudetto conquistato dagli azzurri a maggio con la popolarissima “Napoli”, da qualche mese diventata inno ufficiale del Calcio Napoli.