10 ore fa:Insediato il nuovo consiglio dell'Ordine dei Geologi della Calabria: ecco i nomi
12 ore fa:Roseto Capo Spulico, al via i lavori nell'Ufficio Postale per il progetto "Polis"
11 ore fa:Martilotti chiede al prossimo presidente della Regione il varo del "Piano pesca straordinario"
10 ore fa:A San Basile inaugurata la Panchina Gialla, simbolo della lotta al bullismo
8 ore fa:Corigliano-Rossano, pensionato denuncia l’INPS: «36 anni di lavoro e pensione decurtata»
9 ore fa:Ritorna “Spazio Mamma” alla Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi “Carmine De Luca”
8 ore fa:Il Duo Claude Hauri e Daniel Moos incanteranno La Città della Musica
12 ore fa:Impresa storica per il Tennis Club San Paolo di Co-Ro: conquista la D2
11 ore fa:Cassano, nuova fase per ArticoloVentuno: massima attenzione ai temi locali
9 ore fa:Avvio anno scolastico a Cariati, Minò: «La sicurezza è la priorità assoluta»

Enotri, Brettii, Greci: le tracce dei popoli al Parco archeologico di Castiglione di Paludi

2 minuti di lettura

Proseguiamo il nostro viaggio attraverso i Marcatori Identitari Distintivi della Calabria del nord-est, con la rubrica che per tutta l'estate, ogni domenica, ci porterà alla scoperta di luoghi, tradizioni e personalità di spicco del nostro territorio. Questa settimana vi parleremo di un importante sito archeologico dislocato su un’altura articolata in due aree dalla sommità pianeggiante e collegate tra loro da una sella centrale, in posizione isolata rispetto alle vicine colline dell’entroterra rossanese e a controllo del corso del torrente Coserie, agile via di penetrazione dalla costa ionica verso l’interno: il Parco archeologico di Castiglione di Paludi.

Si tratta di un sito di notevole interesse storico, archeologico e paesaggistico per la straordinaria mole di dati che ancora giacciono “sepolti” al di sotto del manto erboso che riveste il Parco e che solo in minima parte è possibile apprezzare attraverso le vestigia del poderoso circuito murario che, con torri, porte e camminamenti si impone alla vista del visitatore e lo accompagna come silenziosa guida durante tutto il percorso all’interno del Parco*.

La cinta muraria del Parco Archeologico Castiglione di Paludi è la testimonianza più importante di architettura militare della Magna Grecia e la meglio conservata. La Calabria custodisce un tesoro archeologico unico nel suo genere, notevole per essere espressione concreta della conoscenza delle più avanzate tecniche di costruzione militare e della padronanza di tattiche, come la difesa attiva, che poi ebbe vasto impiego nel mondo ellenico. Il sito abitato e fortificato molto probabilmente, dicono le fonti più accreditate, sarebbe quello che fece costruire Alessandro d’Epiro, detto il Molosso, in una fase di pieno contrasto con i Tarantini come sede delle riunioni e della festa annuale della lega italiota. Lo racconta Strabone nel libro IV “Della Geografia” (I sec. a. C.) “Quindi Alessandro per odio contro di loro tentò di trasportare a Thurii la comune adunanza degli Elleni d’Italia che solevasi celebrare in Eraclea sul territorio de’ Tarentini e ordinò che vicino al fiume Acalandro si murasse un luogo dove poi si tenessero quelle assemblee”. Sarebbe dunque la città di Cossa, citata in un frammento di Ecateo di Mileto (VI secolo a.C.) uno dei primi autori di scritti di storia e geografia in prosa del mondo greco. Ne parla anche Giulio Cesare nel De bello civili come la località situata nell’agro di Thurii, teatro di unattacco dove venne ucciso nel 48 a. C. colpito da una pietra T. Annio Milone, uno dei fautori della sollevazione anti cesariana. L’opera di Castiglione di Paludi è il reperto distintivo che getta luce sulle dinamiche politiche e di espansionismo delle comunità italiote. Come scrive il professore Mario Pagano, che ha svolto il ruolo di Dirigente Archeologo al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’articolo dedicato al sito archeologico intitolato “Una proposta di identificazione del centro fortificato di Castiglione di Paludi”: “Un punto chiave non solo per la conoscenza della tecnica delle fortificazioni della seconda metà del IV secolo ma anche per lo studio dei canali attraverso i quali questa si è sviluppata in Magna Grecia. (…) la cinta muraria del castiglione è un importante monumento illustrante il desiderio del re epirota di creare un dominio personale e unitario su tutti i greci della penisola, simbolo della riscossa contro la pressione dei popoli italici databile tra il 333 e 331 a. C”. L’insediamento è anche il reperto più strutturato e meglio conservato che racconta la civiltà del Brettii. La città infatti passò sotto il loro controllo dopo la morte del re d’Epiro. Castiglione di Paludi, infine, è uno dei siti più significativi sulla civiltà enotria, documentata dalla necropoli rinvenuta in località Piana Agretto.**

* beniculturali.it

** Proposta ufficiale di mappatura del Mid della Calabria depositata alla Regione Calabria

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.