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Talento, passione e dedizione: la soprano rossanese Bina Viscovo debutta nell'opera il "Rigoletto"

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CORIGLIANO-ROSSANO - Quando il talento incontra la passione e la dedizione non può che nascere arte. La rossanese Bina Viscovo, soprano e co-direttrice dell’Accademia di Formazione Musicale 7Note dove insegna canto leggera e lirica e si occupa di redigere un coro, si racconta alla redazione de l’Eco dello Jonio.

Come nasce la tua passione per il canto lirico? «Nasce dopo anni che ho intrapreso, in generale, l’attività del canto in quanto ho iniziato all’età di 14 anni con lo studio di musica leggera. Avevo un gruppo con il quale facevo dei tour. Poi, grazie alla mia insegnante Paola Dattis che mi ha inculcato la passione per il canto lirico ho iniziato a intraprendere questa strada. Lei è stata la prima a capire che oltre alla musica leggera, potevo dare di più. All’età di 19 anni sono entrata in Conservatorio a Cosenza dove ho concluso dopo sei anni la prima parte di studi, invece il biennio l’ho conseguito presso il Conservatorio Musicale “Nino Rota” di Monopoli con il massimo dei voti e la lode».

Ti definisci un talento naturale? «Sono stata fortunata perché madre natura mi ha dato questo grande dono della voce. Ma penso e dico sempre che accanto ad un grande dono ci debba essere necessariamente un grande lavoro perché il dono in sé se non coltivato e curato con dedizione, passione e amore non porta a dei risultati. Caratteristiche imprescindibili nei miei 25 anni di carriera: non ho mai smesso di studiare, ho avuto sempre chi - ancora oggi - mi ha seguita, dandomi delle direttive, consigliandomi, buttandomi a terra anche e mi sono rialzata ma non ho mai smesso di lavorare. Non si smette mai».

«Ci sono stati momenti di porte sbattute in faccia in cui mi dicevo ‘ma chi me la fa fare’, ma per fortuna grazie al supporto continuo e costante della mia famiglia che mi ha sempre sostenuta in questa scelta nonostante nel nostro territorio non è facile da intraprendere. Tante volte ho pensato di fare le valigie e partire ma qualcosa mi ha sempre tenuta qui. Quindi il mio mood è quello di partire per poi ritornare. Ho deciso di investire qui perché ci credo, e perché nonostante le difficoltà è bello cercare di far crescere il territorio, contribuendo a non farlo rimanere nell’ombra. Non mi pentirò mai di questa scelta».

Tour in corso? «Sì. Dopo un lungo tour durante l’estate scorsa dove ho debuttato in una delle opere a me più care “La Traviata” che mi ha portato in giro un po’ per l’Italia ed è stato un successo. Il 24 ed il 25 marzo debutterò a Matera, rispettivamente nel Teatro Festival Ferrantina e nel Teatro Guerrieri, in un’altra opera di Giuseppe Verdi che è “Il Rigoletto” nel ruolo di Gilda.  Questo mi rende molto orgogliosa perché c’è dietro un lavoro molto meticoloso, grazie anche al supporto che da tre anni mi dà il maestro Francesco Zingariello, Direttore della Camerata delle Arti».

Progetti futuri? «Sicuramente l’idea di stare sul palcoscenico è quello che più mi alletta, ma amo tanto anche l’insegnamento. Sto portando avanti progetti dove la cantante lirica Katia Ricciarelli mi ha supportato tanto, dandomi la massima fiducia. Con lei ci sarà una collaborazione didattica e teatrale importante nel territorio di Corigliano-Rossano a maggio - he spero andrà a buon fine, ci sono già delle date - ma non posso svelare altro al momento. Qualcosa di interessante bolle in pentola!» 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia