Al Parco Archeologico di Sibari parte il progetto di "riciclo culturale" con l'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro
I ragazzi hanno proposto di riutilizzare le vecchie cassette conteneti i riperti archeologici per dare vita a nuovi arredi e a nuove installazioni che racconterrano e arricchiranno il racconto della storia del Parco e del Museo
CASSANO JONIO – Il Parco Archeologico di Sibari continua la sua azione culturale e didattica al servizio dei visitatori, ma anche, e soprattutto, degli studenti.
Nella giornata di oggi il Museo ha aperto le porte ai ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro. «Gli studenti - si legge nella nota - sono stati accompagnati dai docenti Simona Caramia, Elena Di Fede e Tommaso Palaia e la visita si è subito trasformata in un vulcanico laboratorio di idee che ha coinvolto, manco a dirlo, i nostri depositi. Davvero i magazzini di un Museo sono forzieri che custodiscono infinite opportunità di conoscenza, anche in senso meno convenzionale.
Presto i ragazzi dell’Accademia, guidati dai loro professori e dalle nostre Camilla Brivio e Serena Guidone, ridaranno vita alle vecchie cassette di legno ed a tutti i “materiali di risulta” che hanno ormai assolto il loro compito di supporti per la conservazione dei reperti, e faranno parte di installazioni e arredi che arricchiranno il Museo e il Parco, contribuendo a raccontarne la storia in modo nuovo e inconsueto».
Una collaborazione che evidenzia e porta avanti l’idea di eternità della cultura, dei suoi mezzi e degli strumenti impiegati.
«Le cassette di legno – ha dichiarato il direttore Filippo Demma - che custodiscono i reperti degli scavi degli anni ‘70 a Sibari sono esse stesse un pezzo di storia. E sono oggetti belli in sé. Non le butteremo, ma le riutilizzeremo in un progetto di riciclo culturale. Nelle mani degli allievi dell’Accademia svolgeranno ancora la loro funzione, estetica e culturale».
Un ottimo esempio dal quale prendere spunto per ripensare la narrazione della storia e dei luoghi. Ogni oggetto, prezioso o meno che sia, ha una sua memoria e nasconde sempre un valore potenziale che vale la pena scoprire e valorizzare.