Il castello di Corigliano festeggia i suoi "nuovi" vent'anni tra piacevoli ricordi e nuovi propositi
Una cerimonia imponente quella tenutasi ieri che ha aperto la quattro giorni di eventi che sta vedendo al centro il grande maniero coriglianese
CORIGLIANO-ROSSANO - Ieri pomeriggio a Corigliano Calabro presso il Castello Ducale nella sala degli specchi si è tenuto il convegno: “Il Museo Castello Ducale Oggi: Dal restauro alla valorizzazione”. Un evento per celebrare il ventennale dalla riapertura dell’imponente monumento identitario coriglianese dopo il restauro. All’iniziativa hanno preso parte il sindaco Flavio Stasi, la vicepresidente Maria Salimbeni, l’assessore alla Cultura Alessia Alboresi, l’architetto Antonio Aprelino, l’architetto Leonardo Scarcella, il direttore del Museo Nazionale della Sibaritide Filippo Demma, e poi ancora Agata Febbraro dell’associazione White Castle e Mario Amica.
Venti anni fa la riapertura del Castello “Compagna” con quattro giornate dedicate a grandi e bambini per rivivere la bellezza e la meraviglia di un luogo storico.
Ripercorrendo la storia del castello l’ingegnere Giuseppe Smeriglio ha portato i partecipanti indietro nel tempo attraverso fotografie che hanno mostrato quando erano le suore ad utilizzare il bastione utilizzandolo come dormitorio e fotografie dei lavori di restauro durante i quali sono emersi tanti e suggestivi particolari della struttura e delle sue pitture, come quelle della Sala degli specchi, realizzata da Ignazio Perricci.
Ma nel raffronto tra ieri e oggi è emerso anche il duro lavoro che venne portato a termine dall’architetto Mario Candido, a cui fu poi dedicato il piazzale delle Armi.
Anche se a distanza, a prendere parte all’evento è stato anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. L’esponente del governo e celebre critico d’arte ha ammonito tutti sull’importanza della valorizzazione di un patrimonio di così grande valore culturale.
È toccato a Mario Amica, invece, scandire le tappe del percorso della rinascita del Castello di Corigliano. Partendo da quel dicembre 2002 quando si aprì la vera e propria stagione del castello, partendo dalla mostra d’arte di Mimmo Rotella a Corigliano alla notte bianca che fu un’esperienza unica con circa trentamila presenze dove si potevano trovare elementi culturali in ogni vicolo.
Non poteva mancare un passaggio sulla promozione del bene monumentale e identitario che cammina di pari passo con lo sviluppo del processo di fusione perché – per quanto ne possa pensare qualcuno - Corigliano-Rossano è uno scrigno di opere d’arti. Un concetto che, durante il suo intervento, ha ribadito anche il sottosegretario Sgarbi. Evidenziando come l’unione del ricchissimo e unico patrimonio portato in dote da Rossano a quello imponente di Corigliano rappresentato dal Castello e dai monumenti minori rappresenti un unicum in Calabria e nel meridione.
A guardare al futuro anche l’associazione White Castle, ente gestore del monumento, che ha illustrato un piano di programmazione per la gestione e l’intercettazione dei flussi turistici del territorio ma anche la promozione che si fa per far conoscere il Castello: dalla distribuzione del materiale promozionale lungo il territorio jonico per finire alle campagne di fidelizzazione necessarie a fare tornare i calabresi più di una volta al museo con aperture speciali notturne, visite tematiche, mostre d’arte , guide per bambini con distribuzione di mappe cartacee e giochini per i più piccoli. A riguardo c’è una piacevole novità: con le sue 23mila presenze paganti – ha detto Agata Febbraro - il castello è il secondo museo più visitato in Calabria.
«Sarà un impegno – ha concluso la dottoressa Febbraro - migliorare l’accessibilità e la fruibilità del castello contribuendo alla creazione della Sibaritide come meta turistica rendendo il castello un incubatore di idee e progetti»