Ritorna a Crosia-Mirto la Festa del Rifugiato, tra i temi: integrazione e accoglienza
Si terrà venerdì 29 luglio alle ore 21:00 presso l’Arena del mare sita sul lungomare Centofontane. L’evento è volto a mettere in evidenza i servizi offerti dal progetto Sistema di Accoglienza ed Integrazione del comune e gestito da Cidis
CROSIA-MIRTO - Venerdì 29 luglio alle ore 21:00 presso l’Arena del mare sita sul lungomare centofontane di Mirto-Crosia verrà svolta la Festa del Rifugiato a cura dell’amministrazione comunale e di Cidis Onlus. L’evento è volte a mettere in evidenza i servizi offerti dal progetto Sai (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) del comune di Crosia e gestito da Cidis.
La giornata prevede l’esposizione dei prodotti realizzati a mano dai beneficiari del progetto mediante i laboratori d’inclusività ed un piccolo dibattito sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione a cui parteciperanno: Paola Nigro, assessore alle Politiche Sociali del comune di Crosia; Maurizio Alfano – Ricercatore; S.E. Mons. Maurizio Aloise Arcivescovo della Diocesi Rossano – Cariati; Debora La Rocca – Cidis- Referente Territoriale Progetti Tutori Never Alone;
Ivan Papasso – Coordinatore Progetto Sai Crosia; Sara Giulia Aiello – Dirigente Iis – Ls – Ipstc –Ipsia– Iti di Cariati. Testimonianze dei beneficiari del progetto. Con la preziosa testimonianza di Domenico Oliverio – Tutore Mnsa. Modera il dibattito Francesco Durso – Operatore legale di Cidis Onlus.
Il progetto Sai "Mar'aha" - che significa benvenuti - del comune di Crosia e gestito da CIdis Onlus è stato ri-finanziato dal DM del 18/11/2019 ed aveva già avuto avvio con il DM del 10/06/2016 classificandosi secondo nella graduatoria nazionale del 19/11/2019.
Quello Sai (Sistema di Accoglienza ed Integrazione) è un sistema volontario demandato dal Ministero dell'Interno comuni per il tramite dell'Anci ed è basato sui piccoli numeri che supera quindi la logica del mero assistenzialismo. Infatti l’obiettivo principale del progetto, la cui accoglienza è temporanea e diffusa sul territorio, è quello di innescare un processo di (ri)conquista dell'autonomia perduta dei beneficiari.
Il progetto di Crosia prevede l'accoglienza di 25 persone suddivise in nuclei familiari. Il progetto pertanto supera la logica della ghettizzazione puntando alla concreta e reale inclusione dei beneficiari attraverso l'erogazione di servizi di accoglienza integrata a 360° come corso di italiano, orientamento ai servizi del territorio, orientamento e tutela legale, supporto psico-socio-sanitaria, supporto educativo/didattico, attività laboratoriali/socializzazione e possibilità di un inserimento socio-economico al termine del percorso di accoglienza.
Allo stato attuale ospita 2 nuclei familiari per un totale di 12 persone. I nuclei ospitati sono stati prevalentemente di origine siriana e nigeriana e quindi zone di conflitto bellico, torture, violenze e sopprusi perpetrati dai regimi o dalle organizzazioni come Boko Haram, hanno pertanto riconosciuta la protezione dello Stato Italiano ai sensi dell'art. 1 della Convenzione di Ginevra che cita "è rifugiato chiunque e nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato;
Oppure a chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi" e dell'art. 10 comma 3 della Costituzione italiana. In un periodo come quello attuale in cui per il tramite di avventurieri politici e Mass media vengono profuse indifferenza, cinismo, muri ed odio, il progetto Sai fondato sulla scoperta dell'altro, sul dialogo e sul rispetto reciproco può quindi costituire un antidoto efficacie volto a ricordarsi che siamo tutti esseri umani.
Numerose inoltre sono state le classi scolastiche che sono riuscite a costituirsi grazie alla presenza dei beneficiari. Dal 2017 sono stati accolti un totale di 18 nuclei familiari per un totale di 86 persone che hanno sempre costituito esempio di integrazione positiva. A tal fine Cidis Onlus assieme al comune, dirigenti scolastici, istituzioni religiose ed associazioni del territorio hanno deciso di organizzare questa festa al fine di creare una concreta integrazione.