Laino Borgo, giovani talenti crescono: Lorenzo Pataro pubblica "Amuleti"
Il sindaco Mariangelina Russo orgogliosa del percorso di questo giovane poeta che ha contribuito anche al percorso dei murales. Ad Agosto la presentazione della sua nuova opera
LAINO BORGO - Lo scorso 9 giugno è uscito "Amuleti", il nuovo libro di poesie di Lorenzo Pataro, giovane poeta ventitreenne di Laino Borgo. Il libro, che arriva dopo l'esordio del 2018 con "Bruciare la sete", è stato pubblicato dalla casa editrice romana Ensemble edizioni e vanta la prefazione del poeta, scrittore e critico letterario Elio Pecora, tra i più importanti poeti italiani viventi.
«Un orgoglio per la nostra comunità - ha commentato il sindaco Mariangelina Russo - una promessa della poesia contemporanea che abbiamo voluto coinvolgere tra i collaboratori per la realizzazione dei murales che abbelliscono il centro storico. Alcuni versi di Pataro sono riportati sulle vie del borgo e arricchiscono di bellezza e poesia la nostra comunità».
Il giovane poeta, le cui poesie sono state spesso premiate e pubblicate anche su La Repubblica, presenterà il suo ultimo lavoro - che si compone di quattro sezioni ("Richiami, amuleti", "Nostalgia del grembo", "I morti sono i tarli della neve", "La fatica dello stare") per un totale di sessantanove tra poesie e prose poetiche - nel mese di Agosto proprio a Laino Borgo.
Nella prefazione del libro il critico Elio Pecora scrive: «Questo libro di Lorenzo Pataro possiede qualità e forze e umori. Il territorio, nel quale l'autore si cerca e si palesa, appartiene a un altrove che ingloba l'umano, ma non lo isola e restringe. Il titolo Amuleti fa pensare agli amuleti montaliani, a oggetti e soggetti che modulano i significanti ed estendono i significati. (...) Quel che resta qui di una fitta elencazione di luoghi, oggetti, animali, piante, stagioni è insieme vigilanza e stupore, attesa trepida e insopprimibile desiderio di essere e di restare. E se della negazione e del dubbio, in cui è stato immerso e sommerso il Novecento, persistono qui le ombre e gli appigli, se una irreparabile scontentezza sta dietro gli avvii e le soste di tanto chiamare ed evocare, mai s'accampa una definitiva rinuncia alla felicità, mai si cede a un'estrema invalicabile negazione. Tutto – in questo continente di parole, di frasi, di cadenze – si avvolge in un ritmo denso e pacato. Il verso, che propende all'endecasillabo, ne esce per acclimatarsi in chiare e libere cadenze. Tutto si presenta come composto di un'uguale sostanza, eludendo ogni separatezza, trovando segrete ragioni in una confidenza e in una prossimità che sfociano in una cercata alleanza».
- fonte comunicato stampa