6 ore fa:Continua la mattanza sulla strada della morte. La politica trovi 5,4 miliardi per la Rossano-Crotone
23 ore fa:AVS denuncia il Calvario di un paziente oncologico: «Quando i medici perdono la loro umanità»
5 ore fa:Al via l'assistenza domiciliare nei comuni dell'Ambito di Cariati
40 minuti fa:Dai roghi al Nuovo Ospedale alla continua mattanza della Statale 106
9 ore fa:Carabinieri in campo contro le truffe agli anziani
22 ore fa:Nel cuore dell'Arberia: il vino come lingua madre
5 ore fa:Io non ci sto!
9 ore fa:È il giorno del dolore: oggi pomeriggio i funerali di Gaetano Ruffo
23 ore fa:«Cambiare tutto perché nulla cambi»: il dilemma di una fusione apparente
7 ore fa:Inaugurata la nuova casa comunale di San Demetrio Corone

Franco Battiato ad un anno dalla scomparsa, la traccia del suo genio è ancora viva

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Una traccia del sole mediterraneo, che vibra nelle corde del nostro animo, di noi gente del sud che sulle note del maestro Franco Battiato, abbiamo sognato, cantato e ballato.

L’era del cinghiale bianco avanza, come una figura dirompente di un visionario della musica, attraverso la quale, lo stesso cantautore è diventato filosofo.

I treni di Tozeur passano veloci come il tempo che nessuno afferra se non l’arte, che resta immortale e sopravvive anche alla stessa tecnologia, quella delle nuove astronavi, che non sciupa l’affetto e l’amore caldo di una madre. Perché le donne del sud, il calore materno lo trasmettono con gli occhi, sorridendo.

In questo filo di versi e note ricercate, Franco Battiato per noi è ancora vivo, nonostante sia scomparso il 18 maggio di un anno fa. Ricordiamo quando l’abbiamo conosciuto, pervasi da una forte emozione riuscendo a sussurrare di fronte a lui: «Maestro» e lui con un sorriso dolcissimo, ha sorriso e accarezzato il volto di chi scrive.

Non ci voleva altro perché è tato subito chiaro da quel momento, che nessuna presunzione ha mai toccato l’animo di un personaggio che con la sua musica, ha cullato e cresciuto intere generazioni d’italiani.

Vogliamo ricordarlo con alcuni versi in dialetto di una canzone che solo noi del sud possiamo comprendere nell’immediato. E’ Stranizza d'amuri, che rappresenta senz'altro una delle sue canzoni migliori, sebbene sia un capolavoro rimasto a lungo nell'ombra. Battiato esprime tutto il senso di precarietà del secondo dopo guerra in Sicilia, nel Sud e lo canta, ma poi tra le ansie sboccia tra i versi l’amore, quello strano stato dell’essere che cancella ogni timore sul futuro e risveglia l’attaccamento alla vita:

Man manu ca passunu i jonna

sta frevi mi trasi 'nda ll'ossa

ccu tuttu ca fora c'è a guerra

mi sentu stranizza d'amuri

l'amuri

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive