14 ore fa:Anche Rossano cambia volto: via Nazionale diventa una “piazza lunga”
16 ore fa:A Spezzano Albanese Mimmo Lucano e Monsignor Savino per la presentazione di "Barche di Sabbia"
14 ore fa:Mimose nelle scuole e riqualificazione urbana: Castrovillari si prepara alla Festa dell'Albero 2025
17 ore fa:Giunta a nove, Campana (AVS): «Occhiuto allarga il suo cerchio magico sulla pelle dei calabresi»
15 ore fa:Alla Cittadella dei Ragazzi di Co-Ro "Va in scena il Dolore – Donne palestinesi si raccontano"
13 ore fa:A Tarsia quattro e-bike per contrastare la sedentarietà
16 ore fa:Consultorio di Cariati ancora chiuso perché manca l'ostetrica: «Inaccettabile. Basta promesse»
13 ore fa:Corigliano Calcio, stop in Coppa Calabria: ora testa al campionato e alla “rivincita” contro la Soccer
15 ore fa:I Giovani Dem plaudono alla proposta di legge di Madeo: «Combattiamo l’inverno demografico»
17 ore fa:Mauro (FdI) attacca il Comune di Co-Ro su porto, pesca e mercato ittico: «Incapacità totale»

La "Tilda" del maestro Cilea riprende vita dopo 130 anni grazie al rossanese Russo

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Quante sorprese celano le storie dei coriglianorossanesi fuori sede. Ne raccontiamo tante, ogni giorno, ma ce ne sono sempre di nuove. Come quella del giovane musicologo e compositore Giancosimo Russo che si è cimentato, nientemeno, nel ridare vita ad una delle opere teatrali cardine del primo Verismo italiano: la Tilda. Il componimento musicale, nato dall'estro di quell'altro "grande" che fu Francesco Cilea, tra i più illustri compositori calabresi, era andato distrutto durante la prima guerra mondiale. Da allora se ne persero le tracce. 

La prima volta che l'opera lirica musicata dal celebre maestro di Palmi fu il 1892 al teatro Pagliano di Firenze e alcuni mesi dopo venne rappresentata anche in Austria, al Teatro dell'Esposizione Musicale di Vienna

È un'opera lirica, dicevamo, in tre brevi atti, e parla di un amore non corrisposto soffocato nel sangue.

A distanza di 130 anni, però, è arrivata la mano di un giovane rossanese che, attraverso studi, ricerche e tantissimo amore ha ricostruito la musicalità dell'opera che risuonerà per la prima volta, dopo oltre un secolo, questa sera nell'Auditorium Paganini di Parma in occasione dell'edizione zero del Festival Toscanini.

Tra i movimenti che Giancosimo Russo ha estratto dalla Tilda del compositore calabrese, spicca un "Saltarello". «È una danza di origini antiche - spiega Russo - distinta da un passo svelto talvolta in contrasto con una prima danza, più lenta. Con il passare dei secoli dalle corti il saltarello è arrivato alle campagne del Lazio, dove ha mantenuto il suo carattere agile e dinamico, trasformandosi in una danza di gruppo o di coppia da ballarsi nei campi, all’aria aperta. È questa la danza cui Mendelssohn si ispira per il movimento conclusivo della sua Sinfonia Italiana. E nonostante il nome... non è previsto alcun salto in questa danza!»

Un vero e proprio inedito, insomma, di un pezzo di storia della musica risorgimentale italiane. La Tilda, infatti, è la terza delle 4 colonne portanti del primo Verismo, assieme a Cavalleria Rusticana, Mala vita e Pagliacci. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.