Un inedito dell'Ecce Homo attribuito a Caravaggio è stato scoperto dal professor Francesco Caracciolo
Il dipinto mostrerebbe una teatralità dei gesti che risalirebbe alla scuola napoletana che accentuava marcatamente i caratteri del pathos ed espressioni fortemente caricate
L’articolo in questione riguarda l’ultima scoperta fatta a Madrid di un presunto dipinto autografo di Caravaggio,l’Ecce Homo ritirato da una nota casa d’aste madrilena prima della vendita che si sarebbe dovuta effettuare in questi giorni di aprile del 2021. Sulla paternità di questo dipinto si sono espressi alcuni insigni storici dell’arte tra cui Maria Cristina Terzagni e Rossella Vodret.
Inoltre,un noto saggista,Massimo Pulini,ha già pubblicato un saggio in cui spiegherebbe le motivazioni che lo inducono ad assegnare il quadro al Merisi. Sinceramente il dipinto di Madrid mi ha incuriosito molto perché appare un’opera di un alto livello artistico e compositivo per non parlare poi dell’impatto che ha suscitato in tutti noi non appena i telegiornali e gli articoli delle testate giornalistiche ne hanno diffuso l’immagine. Non si parla d’altro in questi giorni e a detta dei maggiori esperti delle opere caravaggesche potrebbe rivelarsi la scoperta più eclatante e straordinaria di questi anni.
Che cosa penso in merito a questo dipinto? Ovviamente l’Ecce homo meriterebbe un accurato restauro affinchè si possa comprendere meglio il suo schema compositivo e strutturale nonché il dato stilistico la cui leggibilità è inevitabilmente compromessa dal cattivo stato in cui versa attualmente. Il dipinto mostra un pathos ed una drammaticità che ritroviamo spesso nelle opere del maestro ma per altri aspetti mi sorgono dei dubbi:ad esempio,la fisionomia del manigoldo alle spalle di Cristo dalla bocca spalancata che a mio avviso mi sa di maniera ;la sovrapposizione dei piani è un'invenzione caravaggesca ma se osservate attentamente tutte le opere del Merisi, cioè quelle che in tutta sicurezza sono di sua mano,si noterà una maggiore monumentalita' e plasticità delle figure. Potrebbe trattarsi,quasi sicuramente, di un tenebroso che ammirava il suo stile replicandolo. Nondimeno il sacerdote in primo piano risulta troppo piatto e semplificato rispetto allo straordinario spessore delle espressioni caravaggesche.
Ma staremo a vedere!
Ma di una cosa sono sicuro, il dipinto è fortemente napoletano soprattutto per una certa teatralità dei gesti. La pittura napoletana accentuava marcatamente i caratteri della pittura del Merisi: lo sfondo ancora più scuro e un certo pathos nelle espressioni fortemente caricate. A volte i tenebrosi andavano così a fondo da poter essere scambiati, se non si è esperti in materia,per il maestro stesso. L'ecce homo di Madrid mostra una grande qualità e solamente grazie ad un serio restauro si potrà fare luce sul dipinto. Rossella Vodret in un recente articolo riguardante l’Ecce Homo così si esprimerebbe:
“Ci sono degli elementi che mi hanno colpito immediatamente, primo fra tutti il volto di Pilato così intenso che si rivolge direttamente a chi guarda, con uno sguardo così penetrante e doloroso che ci coinvolge emotivamente nell’azione che si sta svolgendo (io almeno ho avuto questa sensazione). Lo sguardo di Pilato ha la funzione che normalmente nei quadri di Caravaggio hanno gli oggetti: lui inserisce spesso in primo piano qualche elemento che cerca di invadere lo spazio dello spettatore, proprio per creare il rapporto emotivo con chi guarda e abbattere il muro tra spazio reale e spazio dipinto. In questo caso non ci sono oggetti, ci sono gli occhi di Pilato, che però hanno un effetto coinvolgente anche maggiore. Tra l’altro ho avuto subito la sensazione che la figura di Pilato fosse un autoritratto tardo: vediamo un Caravaggio invecchiato, dimagrito rispetto agli autoritratti giovanili, però secondo me è lui, non ho molti dubbi”.
Prof. Francesco Caracciolo