Asilo degli orrori a Cariati: ridotta in Appello la condanna per le maestre
Riforma parziale in appello per il caso delle due insegnanti accusate di abusi su minori: la Corte di Catanzaro ridetermina la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, confermando il risarcimento alle parti civili

CATANZARO - Riforma parziale in appello per il caso delle due maestre di Cariati accusate di maltrattamenti nei confronti di bambini di un asilo privato. La Corte d'Appello di Catanzaro ha rideterminato la pena inflitta a T.C. e L.A. in tre anni e sei mesi di reclusione.
La sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Castrovillari, aveva condannato le due insegnanti a cinque anni di reclusione, oltre all'interdizione dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni. La Corte d'Appello, presieduta dal dottor Antonio Battaglia, ha accolto il concordato proposto dalle difese e dal Procuratore Generale, riconoscendo la prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulle contestate aggravanti.
Le indagini, avviate nel novembre 2019 a seguito di segnalazioni anonime, avevano portato all'arresto delle due maestre, accusate di una serie di maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di bambini di età compresa tra i due e i cinque anni. Le prove raccolte, tra cui immagini e conversazioni captate da telecamere nascoste nell'aula, documentarono numerosi episodi di violenza: strattonamenti, spintonamenti, trascinamenti, schiaffi, tirate di capelli e, in alcuni casi, anche l'utilizzo di corpi contundenti e l'atto di salire con il peso sugli arti inferiori dei piccoli. Vennero inoltre accertati numerosi rimproveri immotivati, ingiurie, minacce e comportamenti umilianti.
Nonostante la riduzione della pena, la Corte d'Appello ha confermato nel resto la sentenza impugnata. Rimane dunque la condanna di T.C. e L.A. al rimborso delle spese del presente giudizio sostenute dalle costituite parti civili, liquidate complessivamente in 1.280,00 euro oltre accessori di legge per P.A. e in 850,00 euro per ciascuno per onorari, oltre accessori di legge, per le ulteriori parti civili, ammesse al Patrocinio a spese dello Stato, con obbligo delle imputate, in tale ultimo caso, di rimborso di tali somme in favore dello Stato.
La vicenda aveva suscitato grande clamore e sconcerto nell'opinione pubblica, evidenziando la vulnerabilità dei bambini e la gravità degli abusi commessi da figure educative. La decisione della Corte d'Appello rappresenta un nuovo capitolo in questa dolorosa vicenda giudiziaria.