Nella selva della strada di Tarsia, pendolari disperati: «Disposti a mettere noi il bitume»
Strade da terzo mondo e piene di voragine tra Tarsia e Corigliano scalo. La denuncia di un operatore socio-sanitario di Cosenza che lavora all'ospedale "Compagna": «È una tragedia. Rischiamo la vita ogni giorno»
CORIGLIANO-ROSSANO – Un viaggio quotidiano trasformato in una corsa a ostacoli. È la denuncia di Damiano Mirabelli, operatore socio-sanitario dell'ospedale "Compagna", e di numerosi colleghi pendolari che ogni giorno percorrono la strada tra Cosenza e il presidio spoke di Corigliano-Rossano, trovandosi a confrontarsi con un tracciato stradale dissestato e pericoloso.
Mirabelli ha descritto una situazione critica, soprattutto nel tratto tra Tarsia e Corigliano, lungo un tratto di strada che rimane in bilico tra le competenze della Provincia e quelle del Comune. Buche profonde, crateri e, in alcuni punti, scarsa illuminazione pubblica rendono la guida estremamente pericolosa, soprattutto di notte e con condizioni meteorologiche avverse. «È una tragedia – afferma Mirabelli – rischiamo la vita ogni giorno per andare a lavorare. Le nostre auto vengono danneggiate e noi siamo costretti a sostenere spese di riparazione che gravano sulle nostre già precarie condizioni economiche».
Da qui l'appello al sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, affinché programmi un immediato intervento per la messa in sicurezza del tratto stradale. In mancanza di risposta da parte dell’amministrazione, i pendolari si dicono disposti persino ad acquistare autonomamente il bitume necessario per le riparazioni, tanto è la disperazione per una situazione definita «irrispettosa e indegna». Le immagini fotografiche allegate alla denuncia mostrano la gravità del degrado.
La situazione, oltre a rappresentare un pericolo concreto per l'incolumità pubblica, compromette la qualità della vita dei lavoratori che, già alle prese con le difficoltà economiche, si trovano costretti ad affrontare un percorso quotidiano ad alto rischio.