2 ore fa:Assalto all'ufficio postale di Lauropoli: Atm divelto mediante l'uso di esplosivo
4 ore fa:Randagismo e rispetto degli animali, l’appello dei cittadini di contrada Fossa contro l'abbandono
40 minuti fa:“A tu per tu”: Rosellina Madeo punta su ascolto e presenza nei territori
Adesso:Lo studente Danylo Lipskyi vince il torneo di scacchi organizzato dalla Rete Regis
2 ore fa:Arrivano gli stipendi, chiusa la vertenza prima di Natale
1 ora fa:Crosia, licenziati dopo 15 anni di servizio: sei TIS buttati fuori dal Comune nel silenzio totale
20 minuti fa:Grande partecipazione all'inaugurazione del circolo "Insieme per Canna"
1 ora fa:Spazi pubblici alla comunità: Articolo Ventuno chiede un censimento
3 ore fa:Antonio Lentini, protagonista indiscusso: tra gol e applausi a Corigliano
3 ore fa:Tarsia, sequestrata un'intera piantagione di cannabis da 1 milione e mezzo di euro

Carceri violente, Durante: «Lavoro diventato impossibile per gli agenti, serve una svolta»

1 minuti di lettura

CATANZARO - «La situazione nelle carceri è sempre più difficile per vari motivi. A causa del sovraffollamento eccessivo abbiamo circa diecimila detenuti in più, 61mila circa ad oggi rispetto ai 52mila posti previsti. Abbiamo poco personale di polizia penitenziaria, dei 42mila posti ne abbiamo in servizio 36.600 circa». A dirlo al Corriere della Calabria è il segretario generale aggiunto del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria) Giovanni Battista Durante. «Se non si inverte questo trend – avverte il sindacalista – rischiamo di perdere ogni anno 500-600 agenti perché il personale che assumiamo è sempre di meno rispetto a quello che va in pensione. Questo è dovuto ai tagli che sono stati fatti in passato, sono state chiuse anche delle scuole che invece servirebbero per assumere più personale».

 

L’ingestibilità delle carceri

Durante evidenzia come il problema più grave di oggi sia l’ingestibilità delle carceri. «Abbiamo circa 1.800 aggressioni all’anno alla polizia penitenziaria – rivela – evasioni, sommosse, tentativi di rivolte e quindi tutto questo va fermato. Bisogna ripristinare legalità e sicurezza perché tutto questo sta determinando anche la fuga di giovani agenti dal corpo. Nell’ultimo concorso, dei 1.750 circa previsti, ne abbiamo assunti 1.400 circa e altri 60-70 sono andati via durante il corso o subito dopo. Questo lavoro è diventato impossibile, vanno quindi arginati questi fenomeni di violenza, bisogna creare delle strutture su tutto il territorio nazionale dove mettere questi detenuti violenti e lasciarli in regime chiuso fino a quando non imparano a rispettare le leggi».

 

«Istituti divisi in tre tipologie»

Secondo Durante gli istituti andrebbero divisi in tre tipologie: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata. «La massima sicurezza – spiega – è più polizia, nella media sicurezza e custodia attenuata soprattutto, più educatori nelle sezioni detentive che si occupano del recupero sociale, perché ciò non può farlo la polizia che deve occuparsi di sicurezza. La polizia penitenziaria deve essere dotata anche del taser o di altro strumento simile per poter fronteggiare questa violenza. Questo è quello che va fatto nell’immediato per migliorare la situazione nelle carceri».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.