Arrestati a Taranto con oltre 1 kg di eroina, tre rossanesi lasciano il carcere
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale pugliese ha accolto le richieste della difesa
TARANTO - Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, in accoglimento delle richieste avanzate dagli avvocati penalisti Francesco Nicoletti e Giusy Acri, del medesimo Studio, ha totalmente rimesso in libertà la 33enne rossanese F.A. e ha disposto gli arresti domiciliari per E.A. e G.C., anche loro rossanesi. I tre erano stati tratti in arresto lo scorso 5 febbraio nel Tarantino poiché sorpresi a bordo di un’autovettura con oltre un chilogrammo di eroina. Proprio per la gravità dei fatti contestati, per tutti e tre il Pubblico Ministero aveva avanzato richiesta di misura cautelare in carcere.
I FATTI Gli indagati erano stati sottoposti a controllo lungo la SS 106 dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Massafra, i quali avevano notato dei movimenti sospetti all’interno dell’autovettura condotta da uno di loro. All’esito della perquisizione personale e veicolare, i militari avevano rinvenuto e sequestrato due involucri sigillati con nastro adesivo del peso complessivo di oltre 1 Kg, contenenti sostanza stupefacente del tipo eroina per come è poi risultato dal narcotest. I tre erano stati quindi arrestati in flagranza di reato e condotti presso la Casa Circondariale di Taranto. Il P.M. aveva inoltre convalidato il sequestro dei telefoni cellulari in uso agli indagati disponendo sugli stessi accertamenti tecnici non ripetibili.
L’UDIENZA DI CONVALIDA Nei giorni scorsi, all’interno della casa Circondariale di Taranto, si è celebrata l’udienza di convalida nel corso della quale il Pubblico ministero ha formulato per iscritto richiesta di misura cautelare in carcere nei confronti dei tre indagati, ritenendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Secondo l’accusa, infatti, vi sarebbe stata la sussistenza delle esigenze cautelari considerato l’ingente quantitativo di eroina – ritenuto elemento sintomatico della presenza di stabili e saldi contatti con il mondo della malavita ad alto livello - e i movimenti “repentini” notati dai militari che denoterebbero la consapevolezza da parte degli indagati della tipologia di “trasporto”, nonché la recidiva specifica di uno dei tre.
Il Gip del Tribunale di Taranto, dopo aver proceduto alla convalida dell’arresto, accogliendo le richieste avanzate dagli avvocati Francesco Nicoletti e Giusy Acri, ha totalmente rimesso in libertà la trentatreenne F.A. e ha disposto per gli altri due indagati, E.A. e G.C., gli arresti domiciliari.