Minacce libidinose, violenze sessuali, paura: cresce l’allarme a Corigliano-Rossano
Si moltiplicano le segnalazioni di cittadini, soprattutto giovani donne, che spesso in luoghi isolati come gli androni dei palazzi si trovano difronte pervertiti e malintenzionati pronti a compiere violenze. Situazioni limite negli Scali cittadini

CORIGLIANO-ROSSANO – Per ora è solo un allarme, supportato da decine di segnalazioni, ma presto – se non verranno assunti seri provvedimenti - potrebbe diventare un’emergenza. Sono decine i casi registratisi nelle ultime settimane - alcuni dei quali hanno fatto anche scalpore e clamore mediatico - di persone violente, libidinose, senza scrupoli che si appartano in zone isolate della città aspettando il malcapitato per inscenare atti osceni e violenze sessuali. È una vera e propria escalation che riguarda principalmente i due centri urbani di Corigliano-Rossano.
Le “prede” preferite da questi “orchi-criminali”, sono le giovani donne, che vengono pedinate e poi appostate in luoghi isolati, come gli androni dei palazzi. Alcuni testimoni diretti hanno raccontato di aver visto, una volta entrati nello spazio condominiale, lontani da occhi indiscreti, uomini spogliarsi totalmente dalla cinta in giù e mostrare virilità.
Urla, richieste d’aiuto e spesso anche colluttazioni riescono ad evitare il peggio. Ma non sempre è facile scappare o divincolarsi da queste situazioni di violenza inaudita, spinta solo dalla voglia di appagare libidine. Il caso di una donna aggredita, proprio nelle scale del suo condominio, qualche settimana fa, è l’esempio plastico che questa situazione è molto più che un semplice allarme.
La gente rivendica maggiori controlli da parte delle Forze dell’Ordine, soprattutto nelle comunità etniche che vivono nel tessuto urbano di Corigliano-Rossano. Anche se il fenomeno, in un territorio piagato dalla violenza di genere, sembra riguardare un po’ tutte le estrazioni sociali.
C’è un popolo silenzioso di pervertiti, mentalmente deviati, che può nuocere alla società. Va fermato. Non solo con la repressione ma anche attraverso un’azione sinergica dei servizi sociali e sanitari che hanno il dovere di individuare e circoscrivere situazioni limite e intervenire immediatamente con iniziative mirate.
Sono a rischio i bambini, i ragazzi e gli anziani. Cioè tutto quello che riguarda il nostro futuro e la memoria del nostro passato che vanno custoditi gelosamente. Diversamente, si rischia la rivolta sociale ma potrebbero anche verificarsi situazioni estreme di “giustizia fai date” che non farebbe altro che incancrenire il già compromesso equilibrio sociale, inficiato da povertà e disoccupazione. Che rappresentano, da sempre, la base dell’insofferenza di un popolo.