Terzo megalotto SS 106, l'azienda appaltatrice si rivolge a Gratteri
Due uomini incappucciati hanno cercato di introdursi nel cantiere della ditta appaltatrice, nel tratto di Roseto Capo-Spulico. L'intervento dei Carabinieri di Cassano ha messo in fuga i malviventi
TREBISACCE – La lunga mano del racket incombe sull’azienda “Laino” appaltatrice dei lavori Terzo Megalotto nel tratto Roseto Capo Spulico-Sibari, a confermarlo l’ennesimo episodio criminale accaduto ai danni della stessa ditta, che meno di tre mesi fa aveva registrato danni per 300mila euro a causa di un incendio doloso.
Ma le ritorsioni sembra che continuino, infatti due uomini incappucciati l’altra notte hanno cercato di introdursi nel cantiere del tratto di SS 106 di Roseto Capo-Spulico. I malviventi sono stati allontanati dall’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Cassano Jonio.
Il fatto riportato dalla Gazzetta del Sud aumenta l’allarme criminalità che da tempo è scattato nella Sibaritide, per questo motivo le Segreterie regionali e territoriali di Cgil Cisl Uil – Fillea Filca Feneal ieri hanno lanciato un forte appello affinchè: «Il Prefetto di Cosenza convochi il comitato per l’ordine e la sicurezza al fine di attivare ogni misura utile per dare il sostegno adeguato all’azione di denuncia fatta dalle Imprese vittime degli attentati di queste settimane» (leggi qui).
Lo stesso titolare dell’azienda ha chiesto un incontro con il magistrato Nicola Gratteri, procuratore della Dda di Catanzaro.