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Il silenzio assordante all'interno del pronto soccorso di Rossano e sanitari al limite

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CORIGLIANO-ROSSANO – Entrando nella sala d’attesa del Pronto Soccorso dello spoke di Corigliano-Rossano si sente il rumore del silenzio. Il silenzio delle persone in attesa, che cercano assistenza sanitaria.

Tutti posizionati in modo ordinato, il volto contrito da quella strana dignità che a volte lascia spazio alla paura di non essere curati in tempo, di essere abbandonati.

Ci rendiamo conto che anche all’interno del reparto, la situazione non è per niente rose e fiori. Infermieri in sotto-organico di 6 unità, non in servizio per malattia o per aver contratto il covid, un medico che sorride per educazione, in modo automatico, ma che è completamente immerso in modo instancabile nel lavoro del reparto, con gli infermieri che corrono da un letto all’altro, insieme agli oss di turno.

Dà il tutto esaurito il Pronto Soccorso in questo lunedì, nessun posto disponibile, anche le sedie sono occupate.

Gli operatori sanitari a testa bassa girano a fare medicazioni, silenziosamente quasi come a scusarsi di un disagio che non conosce fine. Mentre si sanifica una stanza perché stata occupata da un ricoverato risultato positivo al covid.

Il caos calmo è presente, così come le promesse fatte al personale sanitario di questo reparto che, per definizione, è costantemente sotto-pressione tra la responsabilità dei malati, le carenze di personale e non da meno, il costante rischio di contrarre il covid. Ma così, dove andremo a finire?

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive