Paludi, il consigliere Pizzuto diffamato via Facebook presenta querela milionaria
La cifra chiesta come risarcimento è milionaria e sarà devoluta interamente in beneficenza in favore delle famiglie bisognose del Comune
CORIGLIANO-ROSSANO - Facebook, il noto social network, non è una sorta di casa delle libertà, dove poter scrivere impunemente qualunque cosa si voglia, ivi comprese diffamazioni, offese lesive della dignità personale e politica di qualcuno, per mera antipatia. La diffamazione, anche attraverso l'utilizzo dei social network, è un reato e come tale perseguibile dalla legge. Chi subisce dei commenti offensivi su Facebook, lesivi del diritto della personalità; quindi, dell'onore e della reputazione può difendersi denunciando il fatto alle autorità.
Come ha fatto il dottor Bruno Pizzuto, consigliere comunale di maggioranza nel comune di Paludi, dando incarico allo studio del penalista avvocato Ettore Zagarese, di presentare una articolata querela, aggravata dall'utilizzo del mezzo stampa secondo quanto previsto dall'art. 595 del Codice penale, alla competente autorità giudiziaria.
La cifra chiesta come risarcimento è milionaria e sarà devoluta interamente in beneficenza.
IL FATTO - Questa è la risposta che "il gruppo Pizzuto" - come definito il dottor Pizzuto - con parole usate con scopi offensivi su un post di Facebook, posizionato tra i post "fissati in alto" per dargli maggiore visibilità, intende dare agli amministratori e gestori di una pagina social vicina ad una compagine politica avversa all'attuale maggioranza comunale.
Nel post fatto oggetto di querela si legge - pubblicando stralci di un comizio tenuto durante la passata campagna elettorale amministrativa, proprio dal consigliere Bruno Pizzuto - che "Il gruppo Pizzuto passa all'incasso, 25.000 Euro per l'ingegnere Vittoria Pizzuto" lasciando così intendere, all'ignaro lettore, di oscure manovre all'interno della macchina comunale paludese svolte a favorire la congiunta del dottor Pizzuti, consigliere comunale di maggioranza.
«Poiché l'onestà è il principio che da sempre contraddistingue la mia famiglia - commenta il consigliere Bruno Pizzuto - che da sempre si opera alacremente e senza interesse alcuno per il bene del proprio territorio di appartenenza, non potevo tollerare una così infamante affermazione, che da un canto denota un gusto verso l'infondata diffamazione e dall'altro la poca conoscenza del funzionamento della macchina comunale in generale e di quella paludese in particolare. Chi ha sbagliato dovrà pagare. Per questo abbiamo inteso rivolgerci allo studio dell'avvocato Ettore Zagarese che sappiamo non fare sconti per nessuno ed in tal senso non risparmieremo forze e mezzi e poiché la nostra dignità non ha prezzo. Anticipiamo, sin da ora, che l'intero ricavato andrà devoluto in beneficenza in favore delle famiglie bisognose del nostro comune»