Violenze domestiche, una donna condanna ad allontanarsi dalla casa di un familiare
La 58enne dopo aver chiesto ospitalità, insieme ai proprio figli, ad un'anziana parente ha iniziato a minacciare e vessare la povera malcapitata anche con violenze fisiche. Il Gip di Cosenza ha così disposto le misure coercitive
COSENZA - Nel giorni scorsi, la locale Squadra Mobile ha dato esecuzione all'Ordinanza di applicazione di misura coercitiva personale dell'Allontanamento della Casa familiare con divieto di avvicinamento e di comunicazione con qualunque mezzo con la vittima, emessa lo scorso 15 ottobre dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo, a carico di una 58 enne cosentina, ritenuta responsabile di maltrattamenti in famiglia, aggravati e commessi ai danni di una parente.
Le indagini hanno permesso di dimostrare che la donna, per ragioni connesse alla volontà di appropriarsi della casa della famiglia, dopo essere rientrata nella stessa dopo alcune vicissitudini private negative, nonostante fosse stata riaccolta dalla sua parente che si occupava di accudirla in tutto assieme anche alle sue due figlie comprendendo le difficoltà connesse ad una recente separazione, riceveva in cambio una serie di ripetute condotte che, oltre a denigrare psicologicamente la donna, sfociavano anche in aggressioni di natura fisica che, all'interno di un quotidiano clima di terrore, portavano la malcapitata a dover trovare rifugio presso alcuni conoscenti pur di sottrarsi alle azioni avvilenti e annichilenti dell'indagata, della quale temeva gli scatti d'ira incontrollabili.
La strategia, col tempo, aveva un unico obiettivo nell'indurre a lasciare la casa per poterne disporre del tutto.
Ma l'anziana vittima, seppur in uno stato di completa soggezione psicologica e con forti timori per la sua vita, trovava il coraggio, nonostante fosse combattuta dall'essere legata all'autrice delle condotte maltrattanti, per rivolgersi alla Polizia di Stato cosentina.
Qui, l'esperienza del personale della 3^ Sezione "Reati contro la persona, reati contro i minori e reati sessuali" della Squadra Mobile ha consentito agli investigatori di effettuare una dettagliata ricostruzione della delicata vicenda, facendo sì che si potesse intervenire con tempestività e determinazione, individuando e raccogliendo tutti gli elementi a carico della cosentina, che, rassegnati alla competente A.G., hanno consentito l'emissione in brevissimo tempo della misura cautelare in argomento.