Femminicidio Fagnano, Mondiversi: «Sonia poteva essere salvata» e la colpa è di una società ancora distante
L'associazione di Corigliano-Rossano che gestisce il centro antiviolenza "Fabiana" denuncia: «La Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne rimane inapplicata e resa inefficace»
CORIGLIANO-ROSSANO - «In Calabria ed in Italia le donne vengono uccise perché il sistema di contrasto alla violenza di genere e di protezione delle donne è praticamente inesistente. In Calabria la Convenzione di Istanbul “Sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica” è inapplicata e resa inefficace da norme contraddittorie e da una legislazione regionale vecchia e superata».
È il commento duro dell'associazione Mondiversi Onlus - Centro Antiviolenza Fabiana, che opera a Corigliano-Rossano, commentando con indignazione il femminicidio di Sonia Lattari (leggi qui la notizia), uccisa ieri tra le mura domestiche a coltellate: «Non è un fatto privato di famiglia o della comunità di Fagnano Castello - tuonano da Mondiversi - ma riguarda soprattutto i calabresi tutti, uomini e donne».
Poi la denuncia: «In Calabria non esistono funzionali Reti Antiviolenza Territoriali, nei comuni non si sviluppano vere politiche di genere, negli ospedali non sono applicate le linee guida dei “Percorsi per le donne vittime di violenza”, nei tribunali si continua a vittimizzare ulteriormente le donne, le risorse economiche per il sostegno alle donne e ai servizi specialistici (Centri Antiviolenza e Case Rifugio) sono risibili».
E ancora: «alle donne è negato il diritto alla protezione, alla inviolabilità del corpo, alla libertà. La Convenzione di Istanbul delinea un sistema organico, integrato e globale di contrasto alla violenza sulle donne, che in Calabria è sconosciuto».
Secondo Mondiversi Sonia Lattari «poteva essere salvata», come le altre vittime di femminicidio. «Invece è l’ennesima vittima di un sistema culturale ed istituzionale di colpevolizzazione delle donne che di fatto è rimasto immutato. I femminicidi non sono eventi imprevisti ed imprevedibili, frutto di un attimo di follia o di un raptus incontrollato. Sono la tragica conseguenza di una cultura - conclude la nota - di disparità di genere e di istituzioni inefficaci».