2 ore fa:«Non mi sono mai risparmiata per il bene comune e oggi non potevo voltarmi dall'altra parte»
4 ore fa:Unical, inaugurata la nuova aula studio aperta fino a mezzanotte e nei weekend
5 ore fa:Spopolamento e desertificazione, Coapi: «Le istituzioni investano sul futuro delle aree interne»
5 ore fa:«Parlare di futuro non significa promettere sussidi, ma costruire opportunità»
1 ora fa:L'appello di Baldino (M5s) agli elettori: «Non votate per amicizia. Questa volta, votate per voi. Non votate più per loro»
6 ore fa:Questa sera le Agostiniane di Co-Ro in preghiera per la pace
3 ore fa:Greco (Italia Viva): «La nostra coalizione punta a un risultato in doppia cifra»
2 ore fa:Straface su Casa Calabria 100: «Passo concreto per la rinascita dei borghi dell'entroterra»
3 ore fa:Statale 106, ora servono i soldi (veri) per cambiare la geografia della Calabria
4 ore fa:Regionali, Antoniozzi (FdI): «Puntiamo sulla Calabria perché per Meloni è una regione importante»

Il loculo della moglie è troppo in alto. Gli rubano la scala che aveva comprato per raggiungerla

1 minuti di lettura

CASTROVILLARI - "Avevo sempre immaginato che in un luogo sacro come il cimitero ci debba essere solidarietà e rispetto". È in queste poche righe che emerge il profondo rammarico di Pino Santoro, un uomo che ha perso sua moglie e che si è visto derubato della scala che gli consentiva di raggiungere il loculo dell'amata congiunta, posto troppo in alto da poter onorare.

Non so se quanto accaduto nel cimitero di Castrovillari, scrive Pino in un amaro e composto sfogo su Facebook, sia frutto della fame, della stupidità umana o di un modo sistematico di fare sparire le cose. Sì, perché in molti, commentando lo stesso post dell'uomo, hanno segnalato diversi furti di vasi, alcuni persino con il nome dei defunti inciso su oppure, addirittura, di scope e palette.

"È già qualche anno che a causa della posizione del loculo di mia moglie sono stato costretto a comprare una scala in alluminio ben alta - descrive il signor Pino nel suo post - All'inizio l'ho sempre poggiata in uno stretto spazio affinché non fosse di intralcio a nessuno. Nel tempo mi è stato suggerito di legarla perché non si sa mai!
Ho seguito il consiglio ed ho collegato la scala ad un aggancio già presente nel muro, con una catena.

Devo confessarvi che ho avvertito un forte senso di disagio perché avevo sempre immaginato che in un luogo sacro come il cimitero debba esserci la solidarietà, la disponibilità ed il rispetto delle cose altrui, presupponendo anche che qualcuno potesse utilizzare, in questo caso la scala, per poi rimetterla a posto.

Bhe, ho scoperto a mie spese che non è così".
Pochi giorni fa, infatti, in una consueta visita alla moglie defunta, Pino trova la catena spezzata e la scala scomparsa.

"Non posso esprimere a parole i miei pensieri - continua il signor Pino - di certo rabbia, incredulità e mille domande su chi e come. Non ho una risposta.
Ho però la certezza che ciò che è accaduto a me può essere accaduto e potrebbe accadere a chiunque.

Resta il gusto amaro di una violenza subita in un luogo sacro - conclude garbatamente Pino lasciandosi andare, però, ad una forte considerazione - un luogo che dovrebbe farci sentire tutti migliori, anziché compiere gesti di una viltà unica che rappresentano, in fin dei conti, il non rispetto della vita".

Paola Chiodi
Autore: Paola Chiodi

Curiosa, solare e precisa. Laureata in Comunicazione e Dams all'Università della Calabria, ha perfezionato gli studi con un Master in Giornalismo e Comunicazione insieme alle più grandi firme del panorama nazionale. Dal copywriting e la comunicazione per il web è entrata da subito nel mondo del giornalismo televisivo, come inviata e conduttrice di format, speciali e servizi. Si occupa di eventi culturali, per i quali è responsabile dell'ufficio stampa e cura la comunicazione istituzionale di associazioni e confederazioni nazionali. La sua più grande passione è l’arte, ma adora anche il vintage e il teatro (dalla commedia all’opera).