Il loculo della moglie è troppo in alto. Gli rubano la scala che aveva comprato per raggiungerla
La storia di Pino che, per raggiungere ed onorare il loculo della moglie, posto troppo in alto nel cimitero di Castrovillari, aveva comprato una scala che gli è stata rubata.
CASTROVILLARI - "Avevo sempre immaginato che in un luogo sacro come il cimitero ci debba essere solidarietà e rispetto". È in queste poche righe che emerge il profondo rammarico di Pino Santoro, un uomo che ha perso sua moglie e che si è visto derubato della scala che gli consentiva di raggiungere il loculo dell'amata congiunta, posto troppo in alto da poter onorare.
Non so se quanto accaduto nel cimitero di Castrovillari, scrive Pino in un amaro e composto sfogo su Facebook, sia frutto della fame, della stupidità umana o di un modo sistematico di fare sparire le cose. Sì, perché in molti, commentando lo stesso post dell'uomo, hanno segnalato diversi furti di vasi, alcuni persino con il nome dei defunti inciso su oppure, addirittura, di scope e palette.
"È già qualche anno che a causa della posizione del loculo di mia moglie sono stato costretto a comprare una scala in alluminio ben alta - descrive il signor Pino nel suo post - All'inizio l'ho sempre poggiata in uno stretto spazio affinché non fosse di intralcio a nessuno. Nel tempo mi è stato suggerito di legarla perché non si sa mai!
Ho seguito il consiglio ed ho collegato la scala ad un aggancio già presente nel muro, con una catena.
Devo confessarvi che ho avvertito un forte senso di disagio perché avevo sempre immaginato che in un luogo sacro come il cimitero debba esserci la solidarietà, la disponibilità ed il rispetto delle cose altrui, presupponendo anche che qualcuno potesse utilizzare, in questo caso la scala, per poi rimetterla a posto.
Bhe, ho scoperto a mie spese che non è così".
Pochi giorni fa, infatti, in una consueta visita alla moglie defunta, Pino trova la catena spezzata e la scala scomparsa.
"Non posso esprimere a parole i miei pensieri - continua il signor Pino - di certo rabbia, incredulità e mille domande su chi e come. Non ho una risposta.
Ho però la certezza che ciò che è accaduto a me può essere accaduto e potrebbe accadere a chiunque.
Resta il gusto amaro di una violenza subita in un luogo sacro - conclude garbatamente Pino lasciandosi andare, però, ad una forte considerazione - un luogo che dovrebbe farci sentire tutti migliori, anziché compiere gesti di una viltà unica che rappresentano, in fin dei conti, il non rispetto della vita".