Gatti malnutriti e seviziati: scoperto (e sequestrato) un rifugio in Sila
Ad intervenire sono stati gli agenti della Polizia Provinciale che sono riusciti a risalire al responsabile che è stato così identificato e denunciato. Più di una dozzina i gatti trovati in condizioni precarie e curati dagli uffici Asp
COSENZA - Gli agenti della Polizia Provinciale in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore e il Comando di Cosenza, diretti dal coordinatore del Corpo, sostituto commissario Salvatore Di Iuri, a seguito di un’attenta attività di indagine mirata alla prevenzione e repressione dei reati a danno degli animali, hanno individuato in una zona boscata in Sila nel comune di San Giovanni in Fiore, un fabbricato che ospitava al suo interno numerosi gatti.
I poliziotti provinciali hanno così richiesto l’intervento dei veterinari in servizio presso l’Asp di Cosenza – U.O. igiene urbana e veterinaria, al fine di valutare le condizioni degli animali. Alla luce dei primi accertamenti espletati, gli ufficiali veterinari constatavano le effettive condizioni di detenzione degli animali in modo incompatibile con le caratteristiche etologiche e produttive di gravi sofferenze, poiché i 15 gatti domestici, appartenenti a razze europee, erano tenuti in palese violazione di legge a tutela del benessere animale. Data la situazione di urgenza emersa durante il sopralluogo, si procedeva immediatamente al sequestro penale degli animali e della struttura che li ospitava.
Fondamentale la collaborazione dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) della Sezione Cosenza-Rende, intervenuta sul posto e a cui sono stati affidati in giudiziale custodia i felini, di cui quattro prelevati per accertamenti sanitari ed eventuali cure del caso. I veterinari dell’Asp di Cosenza, riscontravano diverse criticità, ed in particolare non era garantita nessuna delle cinque libertà e pur se presenti cibo e acqua, questi non risultavano confacenti alle esigenze degli animali; spazio insufficiente; mancanza di lettiere; pessime condizioni igienico-sanitarie (presenza di accumuli di vecchie deiezioni con forti esalazioni nocive per i gatti detenuti), stato di stress evidenziato dal fatto che nonostante la presenza di cibo e acqua, gli stessi animali presentavano uno stato di nutrizione appena sufficiente.
Le immediate indagini condotte dal personale della Polizia Provinciale, in meno di ventiquattro ore, hanno permesso di risalire al presunto detentore degli animali, una persona residente a San Giovanni in Fiore, che è stata identificata e deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cosenza, per l’ipotesi di reato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, previsto dall’art.727, 2° comma del codice penale.
Soltanto pochi giorni fa, personale del Comando di Cosenza e del distaccamento di San Giovanni, con la collaborazione dei veterinari dell’U.O. igiene urbana e veterinaria e di “Stop Animal Crimes Italia”, avevano effettuato un’altra importante operazione nell’hinterland di Cosenza, con il sequestro di 7 cani di razza pitbull e numerosi strumenti di allenamento, attrezzi che si ritengono finalizzati verosimilmente per favorire il combattimento tra animali. Prosegue dunque serrata l’attività di polizia giudiziaria a tutela degli animali sul territorio della vasta provincia cosentina ad opera del Corpo della Polizia Provinciale di Cosenza.