Aggredito e malmenato al ponte di Campana, dopo oltre venti anni arriva la sentenza: risarcimento milionario
L'avvocato della parte lesa, Ettore Zagarese, esulta: «C'è voluto del tempo ma giustizia è fatta»
CORIGLIANO-ROSSANO - Si chiude dopo oltre vent'anni una brutta vicenda che ha visto parte lesa il rossanese A.A. Sono state accolte dal Tribunale di Castrovillari le richieste avanzate dall'avvocato Ettore Zagarese che gli riconoscono un risarcimento milionario.
I fatti posti a base del processo ebbero una vasta eco per la brutalità degli accadimenti ed il velo di omertà che impediva alla verità di venir fuori e che furono anche oggetto di moti di protesta culminati con manifestazioni e fiaccolate in piazza.
IL FATTO - Era il 12 febbraio quando A.A., all'epoca ventiduenne, si recava con la sua comitiva di amici, tutti di Rossano, verso il comune di Campana per festeggiare il diciottesimo compleanno di una comune amica. Nel corso della festa c'erano stato dei banali screzi con alcune giovani del luogo, cose comunque di minima importanza. Mentre tornavano a casa, lungo il tragitto di ritorno, quando si furono arrivati all'altezza di un ponte situato subito dopo l'abitato di Campana, A.A ed i suoi amici trovavano entrambe le direzioni di marcia ostruite da alcune vetture che erano state abilmente posizionate al fine di impedir loro il transito. Dalle stesse scendevano alcuni figuri che, armati di bastoni, accerchiavano le automobili dei ragazzi rossanesi infierendo sulle relative carrozzerie con violenti colpi di bastone. Nel frattempo il giovane A.A., sceso dall'automobile nella quale si trovava, veniva accerchiato da 4 persone le quali cominciarono a percuoterlo brutalmente, inducendolo ad arretrare verso il parapetto del ponte, per poi – secondo la ricostruzione - sollevarlo di peso e gettarlo giù causandone la violenta precipitazione di oltre 10 metri, nella scarpata sottostante nel mentre gli altri ragazzi rossanesi, una volta liberate le estremità del ponte da parte degli aggressori, fuggivano presi dal panico. Poco dopo l'aggressione, alcuni dei ragazzi di Campana si recavano per recuperare il corpo del giovane rossanese. Subito dopo averlo lasciato sulla strada, telefonavano anonimamente all'addetto alla guida dell'autoambulanza di Campana, per poi dileguarsi. Giunti sul luogo i soccorsi trovavano il giovane moribondo e lo trasportavano al nosocomio di Cariati dove i sanitari, in conseguenza delle gravissime lesioni ne disponevano il trasporto d'urgenza presso l'Ospedale Pugliese di Catanzaro dove, a seguito di un delicatissimo intervento chirurgico, gli veniva asportata la milza, con grave compromissione, altresì, della capacità espressiva.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della locale Compagnia, furono difficili e stentavano a decollare per la paura e la reticenza manifestata dalle parti presenti all'aggressione. Grazie, comunque alla tenacia dei militari e dei parenti della vittima si giungeva all'emissione di misure cautelare a carico degli aggressori M.M. M.S. S.A. e G.V., i quali venivano cautelati con provvedimento del GIP del Tribunale di Rossano e condannati per lesioni aggravate. Giunge ora anche la severa sentenza del Tribunale di Castrovillari che li obbliga a risarcire i danni alla parte civile per un importo superiore, per capitale ed accessori, al milione di euro.
Soddisfatto del risultato l'avvocato Ettore Zagarese, difensore del malcapitato giovane, che ha evidenziato come «la giustizia, anche se lenta, alla fine arriva» pur rammaricandosi che «nessuna somma di denaro potrà mai ripagare il suo assistito delle sofferenze patite e la famiglia del dolore accumulato in tutti questi anni».