4 ore fa:SS106 Sibari-Crotone, ora o mai più: i dati traffico futuri non supporteranno una 4 corsie
2 ore fa:Lettere ai professori, pensieri e parole degli studenti di Cassano sulla lezione di Don Lorenzo Milani
7 ore fa:Job Day for school, i ragazzi del Majorana si approcciano al mondo del lavoro
1 ora fa:Amministrative a Vaccarizzo, ecco la lista a sostegno di Antonio Pomillo Sindaco
4 ore fa:Cassano, partono i lavori delle strade di accesso a Marina di Sibari, Laghi di Sibari e Fuscolara-Bruscate-Millepi
2 ore fa:Majorana, presentato il piatto identitario per Odissea 2000
28 minuti fa:Al Polo Infanzia Magnolia la festa della mamma si celebra con una caccia al tesoro alla scoperta della mitologia
1 ora fa:Mazza (Comitato Magna Graecia): «Sì allo sviluppo, ma senza discariche di rifiuti pericolosi nel territorio»
58 minuti fa:Mandatoriccio, residenza per anziani di località Savuco: concluso l’iter burocratico
5 ore fa:"Giù le mani dal Porto" continua difendere l'infrastruttura portuale dall'insediamento industriale Baker Hughes

Maxi blitz a Castrovillari: 11 arresti per furto, usura e detenzione di armi da guerra

3 minuti di lettura

CASTROVILLARI - Alle prime luci dell’alba personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castrovillari, della Compagnia Carabinieri di Castrovillari e della Compagnia Guardia di Finanza di Castrovillari, con il supporto delle Compagnie Carabinieri di Ostia e Pomezia, nonché di unità cinofile dei Nuclei CC di Vibo Valentia e Roma,  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, reali e personali, nei confronti di 12 persone, resisi responsabili, a vario titolo dei reati di usura, abusiva attività creditizia, estorsione aggravata, illecita detenzione e cessione di armi comuni da sparo ed armi da guerra nonché furto aggravato.

L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “Pacta sunt servanda”, trae origine da una prima denuncia sporta da un imprenditore edile il quale esponeva di essere stato assoggettato a pressioni usuraie da parte di un sodalizio che, avente base operativa in Castrovillari, a fronte di un prestito iniziale di circa 30.000 euro gli aveva imposto, mediante gravi minacce, la restituzione, nel periodo dal 2012 al 2018, di una somma di oltre 250.000 euro in denaro, beni e servizi. Peraltro, l’imprenditore/vittima, nel periodo in cui era assoggettato ad usura, aveva subito atti intimidatori (allo stato rimasti a carico di ignoti) palesatisi, in tempi diversi, con il rinvenimento di cartucce calibro 38 presso il proprio cantiere, una tanica di benzina ed atti intimidatori rivolti a lui ed ai suoi stretti congiunti.

A questa faceva seguito altra denuncia sporta da un piccolo commerciante al dettaglio che riferiva di aver ricevuto, in più soluzioni, un prestito complessivo di € 2.300 a fronte del quale era stato costretto a pagare una quota interessi di circa 5.000 euro. Le pretese usuraie sono state interrotte soltanto grazie all’intervento degli inquirenti.

La Procura della Repubblica di Castrovillari, sulla base delle denunce sporte dalle vittime, delegava l’esecuzione di indagini, anche di natura tecnica, finalizzate ad acquisire elementi investigativi di riscontro e ad individuare gli autori delle condotte usuraie.

L’attività investigativa posta in essere, in stretta sinergia tra tutte le forze dell’ordine, attraverso anche attività di osservazione, pedinamento e controllo dei soggetti sottoposti ad indagini nonché attraverso accertamenti di natura economico-patrimoniale e finanziaria, ha permesso non solo di acquisire importanti elementi di riscontro alle circostanze denunciate dalle vittime ma anche di individuare una nutrita platea di soggetti bisognevoli assoggettati a pretese usuraie da parte del sodalizio criminoso.

Nel corso delle intercettazioni, oltre a responsabilità per condotte di usura, sono state accertate anche ipotesi delittuose di diversa natura. E’ stato infatti documentato il furto di apparecchiature elettroniche (computer e stampanti) perpetrato dal principale responsabile delle condotte usurarie e dal suo fidato collaboratore in danno dell’Ufficio del Giudice di Pace di Spezzano Albanese: per tale evento delittuoso i due autori, colti in flagranza a seguito di un’attività di riscontro appositamente predisposta da militari dell’Arma, sono stati deferiti per furto aggravato, perpetrato utilizzando un automezzo appartenente all’ASP di Cosenza, di cui il principale indagato è intraneo.

Le captazioni hanno altresì offerto gravi elementi indiziari circa una illegale detenzione di arma comune da sparo ed armi da guerra. I due principali indagati, infatti, si erano addirittura adoperati per acquistare alcune armi da un pregiudicato del comprensorio castrovillarese per poi cederle a due soggetti laziali, anche questi ultimi destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’Autorità Giudiziaria, sulla base del solido quadro probatorio fornito dagli investigatori, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari, Giudice per le Indagini Preliminari dottor Luca Colitta del Tribunale di Castrovillari, l’emissione di un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 11 soggetti (di cui 7 sottoposti a custodia cautelare in carcere e 4 agli arresti domiciliari). In aggiunta, nei confronti di 5 indagati ed una società è stato disposto il sequestro preventivo preordinato alla confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto del reato quantificato pari a circa 200 mila euro.

Il contesto investigativo è stato reso ancor più arduo dalla mancata collaborazione da parte della quasi totalità delle vittime di usura, che non hanno offerto alcun contributo negando di aver subito pressioni ed intimidazioni.

Inoltre, il buon esito delle investigazioni è stato reso ancor più difficoltoso dalla circostanza che gli indagati sono stati avvisati delle indagini in corso da parte di un pubblico ufficiale infedele.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.